Allarme asteroide! (ma anche no…)

La terza guerra mondiale, l’Australia in fiamme, la Brexit e la pandemia; ovviamente non poteva mancare l’asteroide: se è vero che “anno bisesto, anno funesto” allora il 2020 ha mantenuto la promessa, o almeno ci ha provato. Infatti dallo scoppio della pandemia, su tutti i social si è diffusa a macchia d’olio la notizia dell’arrivo di un asteroide grande come l’Everest e nonostante il profilo tweet della NASA Asteroid Watch abbia fin da subito smentito l’allarmismo pubblicato dal Daily Express, le altre testate giornalistiche, sia italiane, sia straniere, hanno fomentato la fame di disgrazie del popolo di internet. Così la bufala si è sparsa infettando tutto il web, proprio come un virus, le cui cause non sono altro che un’insieme di processi psicologici e sociologici che portano le persone a preferire all’informazione una narrazione che accenda meccanismi emotivi personali. Tant’è che niente più di un’ulteriore catastrofe poteva completare alla perfezione l’evolversi della drammatica situazione e questo lo sanno bene i clickbaiter, re della disinformazione le cui armi sono titoli sensazionalistici e immagini create ad hoc.
In pochi giorni Instagram e Facebook si sono riempiti di meme, post e vignette, satiriche e non, che hanno contribuito al cosisddetto “effetto cascata”, ovvero catene ininterrotte di “retweet” che hanno favorito la proliferazione della fake news fin dall’inizio confutata. L’asteroide 52678 o 1998 OR2 , di due chilometri di diametro, è stato avvistato per la prima volta nel ‘98 ed è stato immediatamente definito “potenzialmente pericoloso” per la sua grandezza strabiliante. Sebbene tuttavia si trovi sul sito cneos.jpl.nasa.gov/ca, dove sono raccolti tutti gli oggetti di dimensioni e distanze tali da dover essere tenuti sott’occhio, ciò non significa che le probabilità che si scontri con il nostro pianeta siano alte; anzi, la possibilità è precisamente una su 50 mila!
D’altronde come spiega l’astrofisico Gianluca Masi, del Virtual telescope project “quella di asteroide potenzialmente pericoloso è una definizione che si basa su due caratteristiche, le sue dimensioni e la prossimità della sua orbita” ed è indipendente dalla distanza, che questa volta “seppur ridotta rispetto a quelle cui siamo abituati anche nel Sistema Solare, resta comunque molto ampia, tanto da escludere il benché minimo rischio di un impatto con la terra”. Anche 1998 OR2 transiterà a distanza di sicurezza, ovvero 18 volte lo spazio che separa il nostro pianeta dalla terra e a quanto pare sarà dotato anche di mascherina, come si può notare con un po’ di fantasia guardando la foto diffusa dall’osservatorio di Arecibo, in Portorico.
Dunque, dopo settimane di congetture e timori, possiamo goderci uno spettacolo unico dato che l’asteroide sarà visibile anche da piccoli telescopi, di diametro 120/150 millimetri grazie alla sua magnitudine di livello 11 (più o meno la stessa di Giapeto, satellite di Saturno e 3c 273, il quasar più luminoso del cielo). Ma per salutare 1998 OR2 è sufficiente anche avere solo la WiFi, poiché i telescopi dell’Università di Siena renderanno possibile a tutti gli appassionati seguire l’evento con una diretta Facebook sul profilo dell’Osservatorio astronomico dell’Ateneo Toscano, a partire dalle 21.15, ovvero da quando sarà visibile sui cieli italiani. Ad aspettare il suo arrivo con entusiasmo però non ci sono solo gli astrofili,ma anche gli astronomi pronti con telescopi e radar per prendere le misure, ricostruirne la forma, la rotazione e la composizione: tutte informazioni che un giorno potrebbero aiutare a prevedere con precisione e ad evitare un vero disastro globale.
Alessia Priori / Liceo Classico Galileo di Firenze