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“La felicità delle piccole cose”. Recensione di Umberto Campisi

Scritto da Caroline Vermalle, “La felicità delle piccole cose” racconta la storia di Frédéric, un uomo ricco, di successo e che ha la passione di collezionare quadri di pittori impressionisti.
L’uomo sembra felice all’apparenza, eppure egli soffre un senso di solitudine e non vi è traccia di amicizie o di amore nelle sue giornate.

Ciò che manca a Frédéric è l’affetto e la comprensione di una famiglia, quello che lo tormenta è un senso di vuoto e di abbandono che risale all’infanzia, quando il padre è scomparso improvvisamente.
In modo inaspettato, riceve in eredità da un uomo a lui sconosciuto. Si tratta di oggetti che non sembrano avere un significato: una sorta di mappa del tesoro con alcuni disegni all’interno e dei biglietti. Con l’aiuto della sua giovane assistente Pétronille, Frédéric inizia a seguire gli indizi che lo porteranno nel Nord della Francia, località molto importante pe gli impressionisti.  si reca a Frédéric Éragny, Vétheuil, il giardino di Monet Giverny e il Musée d’Orsay, che vanta una grande collezione impressionista.
Con il passare dei giorni, l’uomo si convince sempre più che dietro quel rebus e la mappa del tesoro ci sia un quadro di Monet che gli verrà lasciato in eredità, ma proseguendo nel suo viaggio, Frédéric si renderà conto dell’importanza delle cose che ha perso e delle verità che non ha conosciuto.
L’autrice del libro racconta una storia piacevole e ben delineata dalla quale spiccano due elementi di grande fascino: lo charme della Francia degli impressionisti e la scelta narrativa della caccia al tesoro, con indizi che invogliano il lettore a proseguire nella lettura del romanzo. L’arte assume un ruolo fondamentale nel romanzo, la quale ha il ruolo di risvegliare il cuore del protagonista, i cui viaggi ruotano intorno ai capolavori impressionisti particolarmente ammirati dall’avvocato francese.
Il romanzo ha, inoltre4, lo scopo di mostrare al lettore che nella vita contano i sentimenti sutentici e la felicità che si trova nelle piccole cose quotidiane.
Personalmente, ho trovato gradevole questo libro, avendo anche io interesse nell’arte impressionista. Consiglierei “La felicità delle piccole cose” a chi, come me, è intrigato dai pittori Impressionisti e chi vuole semplicemente godersi una storia piacevole e ben scritta.
Voto su cinque stelle: 3.5 stelle.

Testo e foto di

Umberto Campisi 3C