Un autore “moderno”

Terenzio fu un famoso commediografo romano attorno al 170 a.c. proveniente da Cartagine, che da schiavo divenne autore. Al giorno d’oggi si hanno di lui sei opere, tutte caratterizzate dall’Humanitas, un concetto tramite il quale Terenzio mette al centro l’interesse per la condizione umana, spesso caratterizzando i suoi personaggi in maniera empatica, e immedesimandosi in essi. Il rapporto padre/figli è molto discusso da Terenzio in varie commedie, come in Andria, la sua prima opera, e in Adelphoe; nel conflitto tra padre e figlio di quest’ultima, Terenzio riesce a esprimere la volontà di maggiore apertura emotiva tra padre e figlio, fra cui dovrebbe esserci la fiducia reciproca, Terenzio comunque non si distacca completamente dalla figura tradizionale di padre: infatti il padre è spesso caratterizzato sì da umanitàs ma anche dai tipici tratti del pater familias. Terenzio vede quindi il padre anche come un mentore, che guida il figlio nella sua vita, e nelle sue difficoltà, negli Adelphoe vengono esposti due tipi di padri, uno che rispecchia in tutto e per tutto il modello del pater familias, un uomo severo e rigido, mentre  l’altro  buono e accondiscendente, forse anche troppo,che concede al figlio qualsiasi cosa, e gli perdona qualsiasi malefatta. Il contrasto tra i due padri e la visione di due estremi opposti l’uno all’altro provocano sì un senso comico, ma mostrano anche la critica del sistema educativo generale . Si suppone Terenzio prendesse i soggetti, e a volte intere scene dalla  commedia greca, si ispirasse molto a Menandro, ovviamente non si può capire che parte del testo sia copiato poichè molti testi antichi greci sono andati persi.Il pensiero di Terenzio è in realtà molto più moderno di quanto si pensi, infatti al giorno d’oggi educare i figli con un equilibrio tra accondiscendenza e durezza è fondamentale per aiutarli nella loro vita futura e perchè affrontino tutte le difficoltà nel miglior modo.

Adriano De Caro III C