Tormento o fonte di felicità: l’amore secondo me

VELENO O ANTIDOTO?
È questa la domanda che più ci poniamo riguardo l’amore che ci perseguita a lungo durante tutta la nostra vita, ma forse non riceveremo mai una risposta.
Grazie alla lettura del libro “L’Arte di Amare”, di Erich Fromm, ho potuto chiarire alcuni dei miei dubbi riguardo l’amore e sono giunta ad una conclusione. Prima di domandarci se l’amore sia la causa del nostro malessere o al contrario della nostra felicità, dovremmo capire cosa significa per noi AMORE, uscendo da qualsiasi tipo di stereotipo o di standard sociale contro cui tutt’oggi ci troviamo a lottare.

Per molti, amare è semplice. E’ solo un modo di comportarsi nei confronti di una persona, per un tempo indeterminato e che la vera difficoltà sia trovare nel mondo, il giusto soggetto
da amare o da cui essere amati. Secondo la mia modesta e inesperta opinione, non dovremmo porci dei limiti, bensì dovremmo abbandonarci alle emozioni in materia di amore, anche se a volte si pensa che senza razionalità non si prendano giuste decisioni. L’amore è una necessità dell’uomo per sconfiggere l’isolamento ed evadere dalla prigione della solitudine, ma per compiere questo atto è necessario che prima capisca sé stesso.
La risposta è la nostra individualità e la consapevolezza che abbiamo dei nostri desideri e idee. Non c’è tempo, non c’è opinione altrui, non ci sono regole, per amare non ci sono segreti, solo conoscenza di ciò che si è e di ciò che ci circonda.

Giuliana Vita, IV F