Il progetto Smile-X: una realtà tutta da scoprire

Il Project Smile-X si propone di introdurre la Clown Therapy nelle corsie ospedaliere italiane. La Clown Therapy, o comico terapia, è una pratica basata sull’interazione sociale tra malati, medici e personale ospedaliero che si è diffusa a partire dagli anni Novanta principalmente negli ospedali pediatrici per raggiungere negli anni seguenti anche gli adulti. Ideatore di questa innovativa forma terapeutica è il famoso Patch Adams che ha portato e porta avanti tuttora il concetto che l’allegria e la risata rendono il percorso terapeutico più sopportabile. Parte essenziale della clown terapia è il travestimento da pagliaccio e il ricorso alla mimica e al linguaggio tipico del clown, ovvero la nascita di un nuovo personaggio che si aggira in corsia: il Dottor Clown.

Numerosi studenti di medicina, facenti parte dell’associazione SISM (segretariato italiano studenti di medicina), svolgono attività di volontariato nellc corsie dei nostri ospedali, portando momenti di gioia e spensieratazza ai piccoli, ma anche ai grandi, pazienti. Il gruppo svolge infatti la propria attività nei raparti di pediatria, oncoematologia pediatrica, chirgurgia pediatrica e chirurgia generale. 

Gli appuntamenti sono settimanali, ogni sabato e domenica si possono trovare infatti, i loro nasi rossi (normalmente in gruppi di cinque, sei volontari) che girano per i reparti, pieni di palloncini, bolle di sapone e tanta tanta allegria.

La loro attività scalda il cuore specialmente in quei momenti dell’anno dove i bimbi dovrebbero essere ovunque tranne che in un ospedale; il momento di massimo splendore dello Smile-X è infatti nel periodo natalizio, anche se non mancano occasioni per creare e portare in reparto qualcosa di diverso, come ad esempio a carnevale o Pasqua dove si dilettano a travestirsi da supereroi o ad organizzare la famosa “caccia alle uova”.

In conclusione, il progetto Smile-X è una meravigliosa realtà di volontariato che concilia l’umanità e la professionalità di questi giovani studenti, che in un futuro prossimo, oltre ad essere dei capaci professionisti della salute, avranno sicuramente una spiccata solidarietà umana che coltivano giorno dopo giorno grazie a questo bellissimo progetto.

Sabrina Romano, III M