• Home
  • Blog
  • Articoli
  • Il richiamo dell’OMS: la vendita di animali selvatici nei mercati alimentari deve cessare.

Il richiamo dell’OMS: la vendita di animali selvatici nei mercati alimentari deve cessare.

Ormai dallo scorso anno le analisi sui mercati alimentari sono numerose. In particolare l’OMS (l’Organizzazione mondiale della Sanità) ha rivolto le sue attenzioni ai mercati cinesi, soprattutto della regione di Wuhan, luogo in cui ha avuto origine la pandemia. L’OMS punta con la sua rigida azione a troncare la nascita e diffusione di nuovi virus: obiettivo dell’ente, proclamato in diversi Stati, è quello di eliminare la  vendita di animali selvatici vivi nei mercati alimentari, i cosiddetti wet market, per prevenire la diffusione di malattie infettive. “Gli animali, in particolare quelli selvatici, sono la fonte di oltre il 70% di tutte le malattie infettive nell’uomo, molte delle quali sono causate da nuovi virus”, ha fatto sapere l’Oms. La trasmissione del coronavirus all’uomo attraverso gli animali selvatici, in particolare un pipistrello, è una delle teorie al momento più accreditate. onde evitare. La situazione è critica soprattutto nei Paesi come la Cina e nei Paesi del sud-est asiatico, in cui si trovano mercati all’aperto affollatissimi di persone che acquistano animali presi dalle strade e dai loro habitat naturali, rinchiusi in gabbie strettissime, ammassati  ed in pessime condizioni igieniche. Questi animali vengono uccisi ed esposti su banconi senza nessun riguardo sanitario, pronti  ad essere venduti e consumati dagli esseri umani, inconsapevoli dell’origine del prodotto. Quella dell’OMS potrebbe essere una mossa decisiva per il futuro; una mossa che  potrebbe preservare l’uomo da nuove pandemie. Nulla però è ancora sicuro. Per il momento si monitorano i dati e si spera in un  cambiamento di direzione: intanto l’OMS, oltre allo stop alla vendita degli animali, ha chiesto che vengano presi provvedimenti specifici per il miglioramento delle norme igieniche nei mercati tradizionali, in modo tale da ridurre il contagio da animali a uomo e da uomo a uomo. Ha richiesto inoltre la formazione di ispettori veterinari che possano applicare scrupolosamente i nuovi regolamenti al fine di individuare nel più breve tempo possibile eventuali comparse di agenti patogeni.

 

Clorinda Catalda  Ferrara

3A Cambridge Liceo classico G.B. Vico Napoli