Siamo convinti di essere autonomi, di poter compiere scelte da soli e di non dipendere da nessuno. Ma è sul serio così? Si parla tanto di libertà personale. Ma siamo davvero liberi? Liberi dai pregiudizi, dalle critiche e liberi di poter fare ciò che vogliamo non infrangendo la libertà altrui? Ho sempre pensato che la libertà inizi quando capisci che la vita è troppo breve per viverla come ti vogliono spiegare, per preoccuparti di ciò che gli altri pensano e soprattutto per non fare cose di cui potresti pentirci. Riflettevo su ciò che tendenzialmente viene chiamato rimpianto. Che subito cade nel vortice del plurale e così diventano tanti, pensieri ricorrenti. Dove potresti essere e dove sei, di solito. Paragoni che ogni tanto ritornano perché hai bisogno di distanziarti da ciò che sei ancora in tempo di fare. Lo fai per necessità di respirare un po’, perché la corsa è comunque sempre lunga da poter fare tutta ad un fiato. Libertà è pensare a dove sei e non a dove potresti essere, a cosa potresti fare in questo momento… a cosa vuoi davvero fare e farlo. Perché nessuno ti ha mai negato il potere di scegliere se non te stesso. Vuoi negartelo ancora? Non sono i pregiudizi tantomeno le critiche o il pensiero altrui a vietarti di scegliere ma è la paura che hai di questi, alcune volte anche infondata. Quindi la domanda che dovremmo farci non è se siamo liberi da pregiudizi, critiche e giudizio altrui ma da quanto peso diamo a questi. Perché a volte è così: ci preoccupiamo più di deludere gli altri che di deludere noi stessi. Viviamo una vita che non vogliamo, ci nascondiamo dietro una maschera. Ci sentiamo in dovere di essere come gli altri; ma gli altri chi? Conosciamo davvero qualcuno per com’è e non per come vuole farci credere di essere?
Lucia Quagliero
3A Liceo classico Cambridge G.B. Vico Napoli