Il rapporto con la religione in Italia

Di Ettore Carugo

In Italia la religione di gran lunga più diffusa è il cristianesimo. Generalmente chiunque sia educato da una famiglia cristiana quando è piccolo consegue tutti i sacramenti e segue poi il catechismo. A questo punto è lecito chiedersi se questa modalità di crescere i figli sia corretta o meno dal momento che si sta imponendo un determinato tipo di istruzione senza che chi si sta formando abbia la capacità di esprimere la propria opinione dato che l’età e gli ideali del singolo non sono ancora formati. Credo che questa maniera di procedere sia scorretta nei confronti dei bambini, ma è anche vero che un genitore concede al figlio gli insegnamenti che meglio crede e sarà compito del figlio qualche anno più avanti vedere se condivide determinati ideali o li rifiuta.
Al di là di provare a prendere la nostra posizione per quanto riguarda domande che caratterizzano l’umanità come “c’è qualcosa sopra di noi?” è fondamentale comprendere la differenza tra cristianesimo e Chiesa. Il cristianesimo è la religione, mentre la Chiesa è l’istituzione che controlla le varie funzioni e cerimonie sacre. Bisogna quindi prendere atto che si può condividere il pensiero della religione cristiana e condannare la gestione e le idee della Chiesa che sono frutto di una determinata interpretazione di qualcuno nei confronti dei testi sacri, ma non è detto sia corretta o condivisibile da tutti. Vi è inoltre la differenza tra religiosi praticanti e non; infatti i primi, presentandosi alle funzioni sacre, si trovano più volte a sentire il parere della Chiesa, mentre i non praticanti accettano la religione cristiana, ma si distaccano da certe correnti di pensiero.