Luis Figo, storia controversa di una leggenda del calcio

Luís Filipe Madeira Caeiro Figo, noto semplicemente come Luís Figo, è un dirigente  sportivo ed ex calciatore portoghese, considerato come una delle più grandi ali destre della storia del calcio, ma dai tifosi del Barcellona è ritenuto anche come il traditore calcistico per eccellenza. Nel 1985 Figo entra a far parte delle giovanili dello Sporting Lisbona, voluto fortemente dall’allenatore Carlos Queiroz che cambierà la vita e il destino del giovane talento portoghese che si fa subito notare e già nel 1989 vola in Scozia con la Nazionale Under 16 e guida i compagni alla conquista di un terzo posto ai Mondiali Fifa. Nell’anno 1989-1990 debutta nella Primeira League, prima divisione del campionato portoghese, a soli 17 anni.

Dopo appena due anni arriva il primo trofeo a livello giovanile vincendo i mondiali under 20 insieme a Rui Costa e Joao Pinto. Nell’ottobre della stagione 1994-1995 è al centro di un caso di calciomercato: firma un contratto con la Juventus ma dopo poche settimane, il portoghese disdice il contratto senza un apparente valido motivo. Firmerà poi il 1° febbraio del 1995 con il Parma, ma il trasferimento verrà bloccato e il giocatore verrà squalificato per due anni dalla FIGC, a seguito di un ricorso da parte della Juventus. La carriera del giovane fenomeno non è a rischio perché riuscirà a firmare col Barcellona, squadra dove militò dal 1995 al 2000 e dove segnò 45 gol in 249 presenze. In scadenza di contratto, Luis fa una richiesta ben precisa alla dirigenza: vuole 5 miliardi di lire l’anno; sapendo che la società avrebbe rifiutato tale richiesta, firma un precontratto con il Real Madrid e in particolare con Florentino Perez, che in quel momento era candidato alla presidenza del Real Madrid. Il contratto stabiliva che nel rarissimo caso di vittoria di Perez, Figo si sarebbe trasferito automaticamente al Real; molti ebbero l’impressione che il fuoriclasse non volesse lasciare realmente il Barcellona, ma che volesse usare quel precontratto per negoziare il suo stipendio. Perez, invece, usò quel precontratto per farsi propaganda e vincere le elezioni. Figo viene acquistato quindi per 140 miliardi di lire, diventando l’acquisto più oneroso della storia del calcio. Con il Real Madrid
vincerà la Champions League e gli verrà assegnato il pallone d’oro proprio nel 2000.
La notizia provoca un grande scalpore. La rivalità tra le due maggiori squadre spagnole è accesissima e il passaggio del portoghese al Real viene vissuto dai tifosi del Barca come un vero e proprio tradimento. Diventa uno dei calciatori più odiati in Catalogna. I giornali locali stampano copertine con dollari riportanti la faccia di Figo e il titolo “Pesetero”, che in spagnolo vuol dire” amante del denaro”. Sulle tribune del Camp Nou, stadio del Barcellona, compaiono suoi ritratti con la scritta “Judas” e fotomontaggi scandalosi della moglie Helen Swedin, modella svedese. In quei giorni nasce anche un sito web AntiFigo.com, fatto per insultare Figo. In occasione del primo El Clásico di campionato, derby tra Barcellona e Real Madrid, mentre il portoghese si appresta a battere un calcio d’angolo, dagli spalti i suoi ex tifosi gli lanciano di tutto, compresa una testa di maiale che cade non molto distante da lui.
Quattro anni più tardi, all’Euro 2004 dove è impegnato con la Nazionale portoghese, durante una gara entra in campo un tifoso blaugrana che gli lancia sul viso la bandiera del Barcellona. Il più grande tradimento della storia del calcio non si dimentica tanto facilmente.

Daniele Di Salvatore, III I