Intervista all’autore teatrale Marcello Isidori

Marcello Isidori è nato a Roma, il 10 Novembre 1964. Sposato con tre figli. Ha scritto una trilogia di racconti giallo-comici (1978), un romanzo “fantasy” (1979), la sceneggiatura cinematografica “Anastasis” (1983), una raccolta di pensieri e poesie (1979-1995) e una di tre racconti (1991). Per il teatro: “la soffitta” (1986), “il diario di papà” (1987), “la mesticanza” (1989), “la bottega di Borrone” (1990), “la predizione” (1992), “il villaggio nel deserto” (1993), di cui cura le regie nei vari allestimenti con una compagnia amatoriale.

Nel 1996 scrive e dirige “Le regole del gioco”, Premio speciale della Giuria alla “I Rassegna di Drammaturgia Emergente”. Scrive nel 1997 “L’ospite” allestito con la regia di Chiara Casarico al Teatro Furio Camillo e nel 1999 con la regia di Pierfrancesco Ambrogio al Teatro Tirso, nel 1998 “Terremoto”, allestito da Gianluca Bondi nella rassegna “Palcoscenico d’ottobre” e nell’estate del 1999 presso la Festa dell’Unità a Roma. Sempre nel 1998 scrive “le linee di Nazca”, finalista, come miglior testo, alla “III Rassegna di Drammaturgia Emergente” con la regia di Alexia Murray (1999), rappresentato al Teatro Quirino nell’ambito delle giornate della Drammaturgia Emergente e alla biennale dei giovani artisti dell’europa e del mediterraneo. Nel 1999 scrive “Ciccia Bomba” finalista al premio “Studio 12”.

Nel settembre dello stesso anno fonda insieme ad altri autori teatrali il gruppo Target e la testata “Tempi moderni”. Sempre nel ’99 scrive “la macchina” selezionato per la manifestazione Enzimi 2000 e premio speciale Snad (Premio Rosso di San Secondo) 2000. Sempre nel 99 scrive “a Salisburgo per l’eclissi”. Tra gennaio e giugno del 2000 frequenta presso “l’Accademia d’arte drammatica Pietro Scharoff” il corso di scrittura creativa tenuto da Duccio Camerini.Nell’estate del 2000 scrive “Rovescio della medaglia”. Nello stesso periodo fonda il sito internet Dramma.it che tuttora dirige. Nel gennaio 2001 vengono ripresi “La soffitta” con la regia di Raffaello Regoli e “Le linee di Nazca” allestito dalla compagnia della Medusa con la regia di Sergio De Sandro Salvati. Un ultimo allestimento de “Le linee di Nazca” diretto da Marco Muccioli, vince come miglior testo la rassegna “Schegge d’autore” (Aprile 2001).

Nel novembre 2001 la compagnia “I gatti di scena” vince il premio come miglior monologo interpretando “Cicciabomba” nel concorso “Prendiamo la parola” a Torino. Nel dicembre 2001 partecipa, anche come promotore, alla maratona “Scrittori per la pace” (Premio Hystrio 2002 per la drammaturgia) in scena al Teatro Vascello di Roma, all’I.T.C. di San Lazzaro a Bologna e al Teatro di Porta Romana a Milano con il suo corto “Tutti uguali”. Nel 2002 al Teatro Belli va in scena un altro corto “Zac” nell’ambito della rassegna “Schegge d’autore” per il quale riceve una segnalazione dalla giuria. Sempre nel 2002 il suo dramma “Rovescio della medaglia” vince la IV edizione del Premio Rosso di San Secondo.

Nell’ambito della rassegna di Teatro civile al Vascello di Roma va in scena nel maggio 2002 la lettura del suo corto “Tutta un’altra storia” con la regia di Edoardo Erba. Il suo testo “Terramadre” vince il secondo premio alla XXVIII edizione del Fondi La Pastora per il teatro.

“Rovescio della medaglia” debutta a Taranto (febbraio 2003) con la regia di Sergio De Sandro Salvati. Nello stesso anno scrive “Zanzare” per la II edizione di “Scrittori per la pace” in scena al Teatro Vascello di Roma nell’aprile del 2003. A marzo 2003 esce il libro da Editoria&Spettacolo che raccoglie i testi “Rovescio della Medaglia” e “Terramadre”. Nello stesso anno termina di scrivere “Ad Majorana” e l’atto unico “Rami secchi”.Una lettura drammatizzata di Rovescio della medaglia, diretta da Valentina Colorni con Tommaso Amadio e Cinzia Spanò, partecipa al festival “Tramedautore” al Teatro Franco Parenti di Milano. Al Teatro Aurora di Fibbiana (Firenze) debutta “A Salsburgo per l’eclissi” e viene ripreso “Il Terremoto” per la regia di Sandro Billeri. Dal 2003 tiene corsi di drammaturgia a Roma ed in altre città.

Nel marzo 2004 al Teatro G.Modena di Mori (Rovereto) debutta “Terramadre” produzione Compagnia dell’Attimo, regia di Alex Franchini. Nello stesso periodo Il suo corto “Il lettino” partecipa al Teatro Eliseo di Roma alla serata di Teatro civile dedicata al lavoro. “Rami secchi” apre la manifestazione “Furilautore! (assaggi)” al Teatro Piccolo Re di Roma nel giugno 2004.

Dicembre 2004 debutta al Teatro Cilea di Reggio Calabria “Terramadre” prodotto dal Teatro stabile di Calabria per la regia di Francesco Marino. Tra il 2005 ed il 2007 collabora in qualità di drammaturgo con la compagnia Les enfants terribles diretta da Francesco Marino. Per loro scrive: La gente è matta (2005), In casa del giudice (Circa quaranta repliche nel 2006), La pietra filosofale? Quasi (2006), Sovranità limitata (2007).

Nell’ottobre 2007 debutta un nuovo allestimento di “Rovescio della medaglia” con la regia di Julio Solinas, ripreso anche la stagione successiva. Viene anche ripreso per alcune repliche In casa del giudice.

Tra il 2008 e il 2009 scrive: Il prestatore, commissionato da Duccio Camerini, La cena, Il sangue di Imma (finalista al Premio Enrico Maria Salerno). Nel 2012 è tra i fondatori del Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea.

Nello stesso anno partecipa con l’inedito e incompiuto testo “Sotto metri di neve” alla manifestazione “Teatro futuro” di Marco Maltauro e Pierpaolo Fiorini.

Nel 2013 i suoi corti “Zac”, “Il lettino” e “Tutta un’altra storia” partecipano alla rassegna itinerante “Teatri in provincia” diretta da Duska Bisconti.

Tra il 2018 e il 2020 scrive il suo primo romanzo “Lontano” pubblicato su “Il mio libro”. Esso è ispirato alla vera storia di due maestri, lui siciliano, lei friulana, che negli anni del fascismo e della seconda guerra mondiale hanno svolto il loro servizio presso le scuole italiane in Marocco, Tunisia, Egitto e Romania. La storia dei due coniugi e dei loro sei figli, per molti aspetti avventurosa, è anche la storia delle grandi comunità italiane che hanno prosperato in questi paesi fino al secondo dopoguerra, quella dell’Italia fascista vista dall’estero e della seconda guerra mondiale vissuta in Romania. Siamo riusciti ad intervistare l’autore e qui sotto riportiamo le domande e le risposte:

Intervistatore: Cosa ti ha spinto a scrivere questo romanzo?

Marcello: Conoscendo la storia di mia madre l’ho trovata molto interessante, sia per la varietà degli eventi sia per il periodo storico e l’ambientazione in vari paesi

Intervistatore: Cosa ti ha provocato la scrittura di questo romanzo?

Marcello: Penso sia stato molto emozionante per varie ragioni. Ha riscoperto informazioni tramandate dalla famiglia di mia madre tramite lettere e o scoperto vicende storiche che ignoravo completamente negli anni 20/30 nel nord Africa e durante la seconda guerra mondiale in Romania.

Intervistatore: La tua famiglia è stata di supporto durante la produzione di questo libro?

Marcello: La mia famiglia non è stata molto di supporto, diciamo che mi tollerava. Tutti però erano molto curiosi e già mia moglie e mia figlia hanno letto il mio romanzo.

Intervistatore: Come hanno reagito i parenti presenti nel libro alla notizia che tu stessi scrivendo questa storia?

Marcello: Mia madre è stata molto contenta di poter leggere la storia della sua infanzia, così come i miei zii. I miei nonni purtroppo sono morti, quindi non posso ottenere un loro riscontro.

Intervistatore: La più grande soddisfazione che ti ha dato questo romanzo

Marcello: L soddisfazione è stata prima di tutto di far leggere a mia madre e i miei zii la loro storia, anche se romanzata. Un’altra soddisfazione è quella di portare sulla carta la storia che riguarda le radici della mia famiglia e che può essere letta anche da chi è esterno ad essa.

Intervistatore: Ci sono state difficoltà tecniche nella produzione del romanzo?

Marcello: Scrivere un romanzo basandosi su una storia vera è stato difficile, perché i fatti raccontati e letti dovevano essere armonizzati con la linea narrativa che avevo adottato, mantenendo però fede alla realtà e ciò che passarono i miei parenti.

Intervistatore: Per chi sarebbe utile la lettura di questo libro?

Marcello: La lettura di questo libro è adatta a persone più mature, perché racconta vicende storiche non molto conosciute, e per i ragazzi che possono scoprire la storia del fascismo e della guerra tramite l’esperienza di una coppia di maestri che ha dovuto affrontare diverse difficoltà anche con i propri figli.

In conclusione possiamo affermare che la storia raccontata sia piena di emozioni che si uniscono a un periodo storico particolare, caratterizzato da odio e paura che vengono affrontati da una coppia che più di tutto ama insegnare.

Francesco Isidori, Lorenzo Alfieri, Francesco Fabrizi 4A