• Home
  • Blog
  • Articoli
  • MORALE E CONVENZIONI. Siamo davvero liberi di esprimere la nostra personalità?

MORALE E CONVENZIONI. Siamo davvero liberi di esprimere la nostra personalità?

Qualche mese fa c’è stata un lunga discussione riguardante la libertà di scelta nel vestire delle ragazze.

Tale discussione è nata a causa di uno spiacevole evento avvenuto in un liceo di Roma, in cui delle ragazze sono state screditate per aver indossato una gonna, che ha fatto “cadere l’occhio” a dei professori. La preside di tale liceo, di sesso femminile, ha vietato così alle ragazze di indossare le gonne. Tale divieto ha scatenato una rivolta da parte di tutti i ragazzi che il giorno dopo, si sono presentati a scuola con una gonna: “non ci possono togliere il diritto di esprimerci”.

Viviamo in una società in cui ci vengono dettate le regole, in cui si ha paura di esprimere ciò che si è davvero.

La posizione della donna è sicuramente migliorata rispetto al passato, e soprattutto è migliore in Italia che in altri paesi, tuttavia sono frequenti situazioni di questo genere, situazioni in cui la donna si sente a disagio ad indossare un vestito per una sera, o una gonna per una mattina a scuola. Certamente tutto ciò non è normale. Come gli uomini possono indossare ciò che vogliono, lo stesso diritto ce l’hanno le donne. Ciò che è successo a Roma ha scatenato molte opinioni. Recentemente è avvenuto un’altro episodio del genere.

Una 17enne è stata cacciata da scuola per aver indossato un dolcevita. Karis Wilson, una studentessa canadese, è stata sospesa poichè, indossando quel dolcevita, ha creato “disagio” ad un professore. La ragazza indossava un semplice vestito nero con un dolcevita bianco, ed è stata mandata dal preside, il quale le ha sottolineato “l’indecenza” del suo abbigliamento. Molti hanno difeso la ragazza, come il padre che ha diffuso la notizia su Facebook, e come i compagni che hanno scioperato per protesta.

Il problema non è di certo la ragazza, che indossava un normale vestito, ma è una persona adulta che si sente a disagio per ciò.

 

Di Alessia Gemma