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Emmeline Pankhurst, storia della principale esponente delle suffragette

Emmeline Pankhurst, storia della principale esponente delle suffragette

“siamo qui non perché vogliamo infrangere la legge, siamo qui perché le leggi vogliamo farle”

-Emmeline Pankhurst

Emmeline Pankhurst nacque nel Moss Side il 15 luglio 1858 da Robert Goulden e Sophia Crane. 

E’ stata un’attivista e politica britannica, nonché, la principale esponente del movimento delle suffragette, che si batté affinchè in Inghilterra fosse concesso anche alle donne il diritto di voto. 

Quando aveva solo 7 anni una frase pronunciata dal padre, che credeva stesse dormendo, cambiò la sua vita e il suo modo di vedere; egli le sussurrò all’orecchio: “se solo fossi un maschio!”. 

Emmeline si rese conto della poca importanza che la società dava al ruolo della donna e fu da quel momento che sviluppò l’idea che anche le donne dovessero avere il diritto di voto. 

Nell’autunno del 1878, conobbe Richard Pankhurst, un avvocato di 25 anni più grande di lei; i due si sposarono l’8 dicembre 1879 e da questa unione nacquero cinque figli. 

Richard, come Emmeline, era dell’idea che il diritto di voto doveva essere esteso anche alle donne . 

Ella fu promotrice di diversi gruppi e nel 1898 fondò la “Women’s Franchise League” riuscendo a coinvolgere molte donne.

Nel 1903 provò ad aderire al “ Partito laburista indipendente “ ma la sua adesione venne rifiutata dal ramo locale del partito a causa del suo essere donna

Sempre in quell’ anno fondò il “ Women’s Social and Political Union “ un’associazione che aveva come obbiettivo l’estensione del suffragio alle donne.

Le suffragette combattevano un’ ardua battaglia ideologica contro gli esponenti liberali, considerati il principale ostacolo per l’ attuazione delle proprie rivendicazioni; si appoggiavano invece al partito laburista indipendente. 

I loro metodi di protesta diventarono sempre più violenti, arrivarono a distruggere edifici pubblici, a frantumare finestre e ad attaccare i funzionari pubblici, e quando venivano arrestate si rifiutavano di mangiare. 

Quando Christabel Pankhurst, la più grande delle figlie di Emmeline, si mise a capo del Women’s Social and Political Union, il gruppo iniziò ad adottare anche l’incendio come mezzo di protesta. 

Attraverso questi metodi esse suscitarono la disapprovazione da parte delle autorità.

Nel 1905 Emmeline venne imprigionata per aver interrotto una riunione del partito liberale chiedendo che venisse posto in discussione il tema del diritto di voto alle donne.

Nel maggio del 1914 venne arrestata nuovamente mentre tentava di portare una petizione al re Giorgio V.

Quando scoppiò la Prima guerra mondiale le suffragette dovettero sospendere la loro battaglia in cambio della liberazione di tutte le donne arrestate per reati politici da parte del governo inglese. 

Emmeline continuò però a portare avanti i suoi ideali promuovendo una grande campagna di sensibilizzazione sul tema del suffragio universale negli Stati Uniti, in Canada e in Russia. Quando tornò in Inghilterra, nel 1918, scoprì che la “Representation of the People Act 1918” aveva concesso il diritto di voto a tutti gli uomini di età superiore ai 21 anni e alle donne di età superiore ai 30. Questa divergenza mirava a garantire che gli uomini non diventassero elettori di minoranza in conseguenza al grande numero di decessi avvenuti nel corso della prima guerra mondiale.

Nel novembre del 1917 Pankhurst trasformò la macchina organizzativa del Women’s Social and Political Union  nel “Women’s Party”, dedicato alla promozione della parità femminile all’interno della vita pubblica.

Morì il 14 giugno 1928, solo alcune settimane prima che la rappresentanza del governo conservatore allargasse il diritto di voto a tutte le donne di età superiore ai 21 anni. 

Se oggi le donne godono di una certa libertà è anche per merito suo.

Chiara Marchianò