Il 90% delle morti causate dall’inquinamento avviene nelle nazioni in via di sviluppo. Molte volte i Paesi più poveri sono stati sollecitati a raggiungere un maggiore benessere in un modo più green. La teoria di Kuznets sostiene che è inevitabile che tali stati inquinino.
I Paesi ricchi si sono riproposti più volte di guidare i Paesi poveri verso un benessere sostenibile. Negli Stati in via di sviluppo, infatti, il livello di polveri sottili è dieci volte superiore alla quantità consentita dall’Organizzazione mondiale della sanità. Inoltre sono proprio questi i Paesi in cui avviene il maggior numero di morti per inquinamento. Gli stati sviluppati ritengono che la modernizzazione di nazioni come l’India o l’Egitto non possa essere che ecosostenibile. Secondo la curva ambientale di Kuznets, però, non è così. Kuznets, un economista, analizza il rapporto fra il reddito pro capite, indice della ricchezza di una nazione, e lo sviluppo economico di questa. Kuznets rappresenta tale rapporto come una curva a U rovesciata. Secondo la sua teoria un Paese povero inquina molto meno di un Paese ricco, perché la sua economia è concentrata sull’agricoltura. Quando una nazione comincia a svilupparsi e avvia un processo di industrializzazione il reddito pro capite aumenta. Tale aumento porta a un incremento dell’inquinamento e a un conseguente degrado ambientale. Secondo Kuznets quando una nazione arriva ad un elevato livello di ricchezza il rapporto fra ricchezza e inquinamento si interrompe. Nei Paesi ricchi, infatti, diventa più rara, e perciò più importante, la qualità ambientale. Di conseguenza tali nazioni adottano una politica economica che possa tutelare l’ambiente. In conclusione secondo Kuznets è inutile cercare di traghettare i Paesi più poveri verso uno sviluppo sostenibile, in quanto è inevitabile che tali Stati inquinino. Quando avranno raggiunto un certo grado di ricchezza loro stessi si impegneranno a progredire in un modo più ecosostenibile.
Di Gaia Bernardini
