Bolognina tra storia e cittadinanza 

La Bolognina, quartiere collocato nella prima periferia di Bologna, appena dopo la stazione, è da sempre un luogo di aggregazione e fermento culturale, noto anche per i suoi graffiti e murales.

Qui si concentrano realtà diverse e apparentemente conflittuali: è infatti un luogo “meticcio”, in cui locali underground, negozi etnici, (ormai ex) centri sociali, famiglie e giovani convivono da sempre.

   

È un quartiere multietnico, che presenta il maggior numero di abitanti stranieri a Bologna, e storicamente operaio, proprio per la sua vicinanza alla stazione e per la presenza di varie fabbriche.

La Bolognina fu anche teatro di eventi storici, e in cui la Resistenza trovò spazio attivo.

Dopo la battaglia di Porta Lame, combattuta il 7 novembre del ‘44, alcuni partigiani riuscirono a raggiungere una base della 7° brigata GAP Gianni Garibaldi, collocata in via Spada (Bolognina).

Si sistemarono poi in uno stabile in Piazza dell’Unità, che venne individuato da un rastrellamento tedesco. Il 15  novembre, nello scontro, persero la vita 6 partigiani.

Proprio nell’anniversario di queste battaglie, in occasione di una commemorazione partigiana, il 12 novembre 1989 il segretario del PCI Occhetto annunciò la “svolta della Bolognina”, che portò allo scioglimento del Partito Comunista e alla nascita del Partito Democratico della Sinistra.

 

Inoltre, dal 2007, il quartiere ospita il Museo di Ustica, luogo dedicato alla memoria del drammatico incidente aereo del 1980, in cui sono conservati i resti dell’aereo e le 81 vittime sono ricordate attraverso altrettante voci e installazioni.

 

Il DLF- Dopolavoro ferroviario- nasce nel 1925 come struttura con lo scopo di occupare le ore libere dal lavoro dei ferrovieri. Oggi propone servizi e attività culturali, sportive, musicali e ricreative, ospita bar ed eventi.

Negli ultimi anni il quartiere sta subendo un’evoluzione soffocante che ha portato allo sgombero dell’XM24 – storico spazio autogestito dal 2002-  abbattuto con le ruspe nell’agosto del 2019.

Oggi, tra covid e sgomberi, sembra che quell’antico spirito combattente della Bolognina  stia svanendo, a favore del nulla che avanza.

 

Di Chiara Barone e Dhyana Schirra