LE RIVOLTE IN COLOMBIA

di Giulio Motalli, 3BCL

È dal 28 aprile che in tutta la Colombia sono in corso proteste contro il governo Duque, iniziate dopo le ultime riforme fiscali. Lo stesso presidente, visti i risvolti, ha ritirato la riforma che prevedeva imposte sulla vendita di cibo, servizi pubblici e benzina e ha affermato che l’aumento delle tasse individuali e sulle attività, oltre che l’eliminazione di alcune esenzioni, era l’unica misura possibile per porre rimedio al deficit del paese.

Il malcontento della popolazione, però, deriva anche dalla disastrosa gestione dell’emergenza Covid-19, che a gennaio 2021 ha superato i 2 milioni di casi e i 51 mila decessi. La Colombia, infatti, ha imposto vari e lunghi lockdown che hanno forzato la chiusura di 500 mila attività.

Dal suo arrivo nel 2018 alla presidenza in Colombia Ivan Duque ha fronteggiato anche un’altra protesta, non violenta, nel 2019, quando una coalizione di movimenti sociali aveva organizzato uno sciopero nazionale, legato al sempre crescente tasso di disoccupazione, a certe riforme economiche e al deterioramento della situazione sul fronte della sicurezza.

Le proteste, che hanno causato centinaia di feriti e la morte di almeno 18 civili e un agente di polizia, sono sfociate in un vero attacco al governo. La polizia ha provato a contenere gli atti vandalici – saccheggi di negozi e incendi di autobus e di alcune stazioni di polizia – rispondendo con manganelli e lacrimogeni, ma anche utilizzando moto o armi. Dal primo maggio Duque ha coinvolto anche l’esercito nel contenimento delle rivolte, ma la situazione è solo peggiorata.

Una delle città maggiormente danneggiate delle rivolte è Cali, il più grande centro economico colombiano dopo la capitale Bogotà. Jorge Ivan Ospina, sindaco di Cali, venerdì scorso ha inviato a Duque un video in cui gli chiedeva, a nome dei suoi cittadini, di ritirare la riforma. Nello stesso video, inoltre, il sindaco ha invitato i cittadini di Cali a riflettere sull’importanza della vita umana.

Il difensore civico Carlos Camargo si è rivolto direttamente alle forze dell’ordine spiegando che non devono solo combattere il vandalismo, ma accompagnare e garantire una protesta pacifica.