Perché studiare il passato è propedeutico per il futuro?

 

La storia è una componente imprescindibile nella formazione di ogni individuo. È quel legame con il passato fondamentale per il futuro: significa conoscere quali dinamiche hanno fatto sì che venissero creandosi dei conflitti, delle trasformazioni, dei progressi. Essere consapevoli dei fattori che hanno determinato la realtà nella quale viviamo è un dovere che ognuno di noi dovrebbe porsi. Perché studiare storia significa sì aprire il manuale e memorizzare la data in cui Enrico VIII promulgò l’Atto di Supremazia, ma in prima istanza vuole dire cercare di interiorizzare ed analizzare con spirito critico i comportamenti che esseri umani come noi hanno messo in atto in un passato più o meno passato.

La storia è “magistra” dicevano i romani e non avevano torto, per niente. Con questa disciplina abbiamo la possibilità di ampliare i nostri orizzonti geografici, intellettuali in una realtà, quella che viviamo e conosciamo, tutto sommato piccola. È un percorso che ci lancia un monito riguardo a come evitare che qualcosa di disastroso che è accaduto possa ripresentarsi in un futuro, richiama alla nostra memoria quali errori l’uomo, unica vera costante della storia, abbia commesso e quanti esiti questi abbiano comportato. Perché come illustrava Esiodo ne “Le Opere e i Giorni” la storia talvolta sembra assumere le sembianze di un ciclo che si ripresenta, periodicamente, senza avvisare; conoscere gli avvenimenti del ciclo precedente non può che gioviare all’uomo, altrimenti impotente e inerme davanti alla forza del tempo. 

Storia è scavare nella terra sulla quale poggiamo per imparare a conoscere le nostre radici, in modo da annaffiare nel punto opportuno e individuare i fattori che hanno influenzato il nostro presente.

La realtà nella quale viviamo è il prodotto di quelle dinamiche che si sono susseguite a partire dall’inizio del secolo scorso, un periodo che gli storici identificano con “storia contemporanea” e che forse rappresenta il frangente più rilevante per comprendere l’andamento dell’oggi e del domani. L’influsso delle due guerre mondiali, di quella fredda, delle politiche colonialiste ed espansionistiche di alcuni stati spiegano le più svariate condizioni e contesti che ci circondano e che altrimenti rimarrebbero indecifrabili.

Oggi più che mai siamo immersi in un presentismo stringente, una dimensione che considera esclusivamente il periodo attuale, ritenuto spesso slegato da ogni sorta di vincolo con il passato.

Qui dovrebbe inserirsi il lavoro dello storico, nel vitale tentativo di spiegare il passato non come risposta ad una mera curiosità, ma come elemento di partenza nell’ottica di spiegare il presente, e conseguentemente dare qualche certezza in più verso un futuro che sempre più appare sfumato.

 

Di Giovanni Ruben Cozzolino