Droga e dipendenze

 

È ormai da diverse generazioni che il problema della droga particolarmente diffusa tra i giovani è un serio problema da affrontare, ma molto spesso si preferisce chiudere gli occhi fingendo che sia qualcosa di assai distante e che non riguarda la gran parte della popolazione. Secondo me nella società è diffusa una percezione sbagliata di quello che realmente rappresenta questo problema; sento gente demonizzare qualsiasi tipo di sostanza stupefacente considerando sullo stesso piano droghe leggere, come la marijuana, e droghe pesanti, come cocaina o droghe sintetiche, ma allo stesso tempo altre persone negano contro ogni evidenza i danni cha causano queste sostanze. Io penso che entrambe queste linee di pensiero siano troppo estreme ed entrambe sbagliate. Sono convinto che attività efficaci di prevenzione debbano tenere conto della pericolosità delle varie droghe e trasmettere la differenza che esiste tra farsi uno spinello o magari assumere dosi di cocaina; soprattutto sulle droghe leggere aleggia un alone di mistero su cui sarebbe giusto far luce. La soluzione che proporrei io sarebbe quella di sfatare il tabù delle droghe leggere seguendo lo stesso procedimento usato nel passato per il sesso. Nelle scuole, così come in famiglia, si dovrebbe affrontare apertamente questo temo mostrando ai ragazzi tutti i pro e i contro su basi prettamente scientifiche, in questo modo si riuscirebbero ad eliminare molte credenze basate su tesi non dimostrate o le fake news che circolano. Diverso dovrebbe essere il trattamento riservato a sostanza molto più pericolose. Le attività di prevenzione per le droghe pesanti sono molto più complicate, bisognerebbe lavorare sul piano psicologico convincendo i ragazzi che, se non si sentono bene con se stessi, dovrebbero ricorrere a specialisti iniziando un percorso lungo e faticoso piuttosto che finire nel vortice delle droghe per avere, solo inizialmente, un riscontro positivo immediato.

In entrambi i casi un ruolo fondamentale spetta ai genitori, agli insegnanti e agli educatori, che devono supportare i giovani nel loro percorso di crescita ed aiutarli a trovare uno stile di vita sano. Per svolgere il loro ruolo nella maniera più adatta possibile non dovrebbero giudicare le azioni dei ragazzi ma devono essere in grado di offrirgli strumenti necessari a capire i rischi che affrontano assumendo determinate sostanze. Infatti non si dovrebbe punire qualcuno perché ogni tanto si droga ma piuttosto capire perché lo fa e cosa lo ha spinto a ciò, dopo essersi risposti a queste domande con molta lucidità bisogna capire se la situazione merita, o no, un intervento, considerando anche che qualsiasi azione, anziché aiutare, potrebbe produrre danni ancora più gravi. Molto spesso i ragazzi che entrano a contatto con le droghe lo fanno perché si sentono incompiuti e non adeguati alla società che li circonda e l’unico modo per “evadere” lo trovano nelle droghe. La cosa grave è che più i loro problemi sono gravi, più dannose sono le droghe assunte e maggiore è la possibilità di essere emarginati ulteriormente. A mio avviso poi è bisognoso differenziare da quando viene fatto un uso moderato e consapevole delle sostanze oppure da quando diventa una dipendenza. Un intervento immediato ed anche drastico sicuramente è richiesto nel secondo caso, in cui probabilmente il ragazzo in questione ha perso la capacità di essere lucido e non riesce a comprendere la situazione in cui si trova. Per concludere bisognerebbe aumentare le attività di prevenzione atte a diffondere consapevolezza su tutte le droghe, leggere o pesanti che siano, lo ritengo l’unico modo per arrivare ad un consumo consapevole.

Alessandro Gibaldi, VM, Liceo scientifico Nomentano