Mafia, oggi l’umanità è unita per sconfiggerla

LA MAFIA SILENZIO ED OMERTA’, OGGI L’UMANITÀ’ E’ UNITA PER SCONFIGGERLA

La mafia, piaga della nostra società da oltre un secolo è ancora argomento attuale nonostante negli anni si sia cercato di combatterla con insistenza. Sicuramente al giorno d’oggi la disinformazione riguardo a questo argomento è sensibilmente calata grazie all’avvento della tecnologia che permette a chiunque di ottenere qualsiasi tipo di informazione o dato in brevissimo tempo. Non bisogna dimenticare che ci deve essere una grande attenzione nella ricerca di queste notizie e non ci si deve limitare a dar credito a tutto ciò che si legge, si sente o si vede. Nonostante ciò, le persone sono senza dubbio più coscienti e informate rispetto a mezzo secolo fa.

Purtroppo però la paura non è scomparsa e con essa anche l’omertà, che è ampiamente diffusa nella società di oggi. La mafia è fatta di silenzio e si diffonde meglio proprio dove la sua esistenza è negata. E’ molto infida poiché con il passare del tempo è riuscita a trovare il luogo migliore dove insinuarsi, ovvero tra la povera gente. Giovanni Falcone, magistrato italiano vittima di “Cosa Nostra”, altra espressione per definire la mafia siciliana, diceva che la mafia è come un cancro che penetra nella società andando a colpire coloro che hanno perso affetti o certezze economiche traendone profitto. Essa riesce anche ad arrivare a stringere alleanze con la politica e con funzionari dello Stato, che, intimiditi a volte, conniventi altre, non riescono ad imporsi o reagire.

Il silenzio è il nemico più grande della conoscenza e se non si riesce a vincerlo, non si riuscirà mai ad annientare definitivamente la mafia. Come diceva Don Pino Puglisi, sacerdote di Palermo ucciso dalla mafia nel settembre 1993: “Credo a tutte le forme di studio, di approfondimento e di protesta contro la mafia. La mafiosità si nutre di una cultura e la diffonde: la cultura dell’illegalità”. Alessandro d’Avenia, noto scrittore contemporaneo, nel suo libro “Ciò che inferno non è”, citando Italo Calvino ne “Le città invisibili”, racconta la storia di Federico, adolescente che ritrae l’autore in modo autobiografico, il quale in seguito agli attentati di Falcone e Borsellino, prende atto che la mafia esiste e gli è vicina. Il ragazzo incontra questo prete insegnante e vivrà con lui l’estate che porterà all’esecuzione capitale di Padre Puglisi, uomo capace di educare anche i più piccoli all’onestà di cuore e di intenti.

“Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”. Questa frase di Paolo Borsellino, giudice italiano rimasto ucciso nella strage di via D’Amelio per mano di mafiosi, è la chiave per estirpare alla radice questo cancro che avvelena la vita di tante persone.

THE MAFIA SILENCE AND CONSPIRACY OF SILENCE, TODAY HUMANITY IS UNITED TO DEFEAT IT

The Mafia, the scourge of our society for over a century, is still a topical issue despite the fact that over the years there has been an insistence on combating it. Surely nowadays the misinformation about this topic is significantly reduced thanks to the advent of technology that allows anyone to obtain any kind of information or given in a very short time. We must not forget that there must be great attention in the search for this news and we must not limit ourselves to giving credit to everything that is read, heard or seen. Nevertheless, people are undoubtedly more conscious and informed than half a century ago.

Unfortunately, however, the fear has not disappeared and with it also the silence, which is widespread in today’s society. The Mafia is made of silence and spreads better precisely where its existence is denied. It’s very treacherous because over time, she’s been able to find the best place to sneak in, which is among the poor people. Giovanni Falcone, Italian magistrate victim of “Cosa Nostra”, another expression to define the Sicilian Mafia, said that the Mafia is like a cancer that penetrates into society going to hit those who have lost affection or economic certainties profiting from it. It also succeeds in reaching alliances with politics and with state officials, who, intimidated at times, conniving others, fail to impose or react.

Silence is the greatest enemy of knowledge and if you can not overcome it, you will never succeed in annihilating the mafia. As Don Pino Puglisi, a priest of Palermo killed by the mafia in September 1993, said: “I believe in all forms of study, study and protest against the mafia. Mafiosity feeds on a culture and spreads it: the culture of illegality”. Alessandro d’Avenia, a well-known contemporary writer, in his book “Ciò che inferno non è”, quoting Italo Calvino in “Le città invisibili”, tells the story of Frederick, as a teenager who portrays the author in an autobiographical way, which following the attacks of Falcone and Borsellino, takes note that the mafia exists and is close to him. The boy meets this priest teacher and will live with him the summer that will lead to the execution of Father Puglisi, a man able to educate even the smallest to honesty of heart and intent.

“If the youth denies her consent, even the almighty and mysterious mafia will vanish like a nightmare”. This sentence by Paolo Borsellino, an Italian judge who was killed in the massacre in Via D’Amelio at the hands of mafiosi, is the key to eradicating at the root this cancer that poisons the lives of many people.

 

Massarini