Viaggio nel tempo: 100 anni di moda

Per comprendere a pieno un’epoca basta soffermarsi sulla storia della moda e sulle sue tendenze. Sempre in continua evoluzione, la moda muta anno dopo anno. Queste trasformazioni hanno portato la donna al passo con i tempi portando così avanti la sua battaglia per raggiungere la parità dei diritti civili e sociali.
La moda ha seguito questo percorso divenendo uno degli strumenti di comunicazione più efficaci per unire la società. Ora illustreremo il percorso evolutivo della moda, il suo pensiero e la sua cultura:

ANNI 20’ Gli anni 20 sono sinonimo di rinascita e cambiamento. Sono queste le parole chiave che descrivevano a pieno gli anni “ruggenti”. Con la ribellione alle restrizioni sociali nel quale le donne erano costrette a vivere durante la Prima Guerra mondiale loro cominciarono a rinnovare il modo di vestirsi e di apparire. Esempi come ballare il charleston, guidare, fumare e mostrare le caviglie in pubblico accorciando l’orlo delle gonne. L’icona di quel periodo era l’abito con le frange adornato da collane di perle lunghissime e piume con acconciature semplici come tagli corti, caschetti, frangette e il truccate con rossetto e mascara. Coco Chanel fu l’idolo del momento, che riuscì a creare uno stile tutto suo e a farlo piacere al mondo intero.

ANNI 30’-40’ Questi anni furono l’epoca d’oro della vecchia Hollywood perché in quel periodo si ispiravano ai modelli femminili eleganti e sensuali del cinema Hollywoodiano. L’icona di riferimento a quei tempi era Betty Boop, il cartone animato in bianco e nero dei fratelli Fleischer. Dopo la grande depressione del 1929 la società si ispirò ad una moda intelligente e sobria: le donne preferivano cucire da sole seguendo cataloghi e riviste e la comodità prevalse sull’eleganza, così le donne iniziarono ad indossare i pantaloni, sopraggiunse lo stile country, i jeans a vita alta segnati da una cintura e grandi colletti. Nello stesso periodo furono lanciati sul mercato le fibre sintetiche come il nylon e il collant mentre il make-up rimase invariato a quello del decennio precedente. Le pettinature divennero vaporose: inizialmente negli anni 30’ i capelli erano corti e venivano arricchiti da onde morbide mentre negli anni 40’ i capelli venivano portati fino alle spalle.

ANNI 50’ Le donne inseguivano il mito della bella e triste Marylin Monroe, divenuta una vera e propria influencer di quel tempo. Iniziarono così a mostrarsi sempre più scoperte con lo scopo di attirare l’attenzione maschile. Molte donne cominciarono ad indossare jeans a vita alta, camicie bianche, cappotti color cammello con cintura, abiti plissettati in lamé d’orato, abiti decorati con perline e sul viso disegnavano il neo alla Marylin.

ANNI 60’-70’ Furono caratterizzati da radicali cambiamenti all’interno della società occidentale, nella quale si manifestò la contestazione giovanile, la rivoluzione sessuale e la guerra del Vietnam. Fu l’epoca degli abiti corti a trapezio e dai colori sgargianti. La minigonna fu il capo d’abbigliamento di svolta che ancora oggi viene indossato. Nel make-up invece il rossetto venne riposto dentro al cassetto per lasciare spazio a ombretti marcati spesso eccessivi sugli occhi contornati da eyeliner e mascara. Per quanto riguarda le acconciature tornò in voga il caschetto con la frangia. Alla fine degli anni 60’ iniziò la moda hippie e del rock psichedelico: le persone puntarono ad un look più naturale con un viso acque e sapone composto da jeans a zampa di elefante, gonne lunghe, top con le frange, zoccoli, sandali alla schiava e portavano i capelli lunghi.

ANNI 80’ Furono segnati dalla figura dello Yuppie, ovvero il giovane rampante che abbracciava l’economica capitalista al fine di raggiungere l’indipendenza economica tale da permettergli di vivere una vita nelle più importanti metropoli. Nel frattempo ci fu un drastico cambiamento nello stile di cui Madonna ne fu l’artefice, grazie ai suoi look stravaganti e trasgressivi che influenzarono il target dei più giovani. Il modo di vestire fu caratterizzato da giacche di pelle nera, abiti con le spalline, gonne in tulle, jeans stretti a vita alta e il make-up è predominato dal nero.

ANNI 90’  furono gli anni del Nirvana, caratterizzati da una moda ribelle. I giovani indossavano gli anfibi, i jeans strappati, le gonne corte, le calze, i maglioni e le t-shirt corte. Dei capelli non se ne preoccupavano affatto e il trucco era simile a quello degli anni 30.

ANNI 2000 l’icona di quell’anno per tutte le ragazze era il rosa. Le tute a vita bassissima, soprattutto di quel colore, venivano indossate proprio da tutti e in più le ragazze portavano il micro top, gli occhiali da sole, zeppe altissime e gioielli.

Il nostro viaggio nel tempo finisce negli anni 2010, visto che ormai la moda non è cambiata poi molto in questi ultimi 10 anni. La moda di oggi è un mix di 100 anni di tendenze. La libertà di pensiero dei nostri anni si rispecchia nei molteplici stili che ognuno di noi ha. Ognuno si veste come vuole e il bello è proprio questo. Ma per gli adolescenti, purtroppo la questione è un po’ diversa. In quest’epoca gli adolescenti sembrano tutti uguali, tutti molto simile nel modo di apparire. Potrebbero essere paragonati a delle capre che seguono il gregge, ovvero una persona si veste in un determinato modo e allora tutti la imitano, senza tener conto del proprio volere e di avere una buona motivazione nell’atteggiarsi così. Chi non segue la moda, in certi casi non viene considerato, e viene automaticamente ritenuto “sfigato”. È brutto pensare che un ragazzo che segue i propri ideali sia preso in giro dai coetanei. Secondo me è solamente per questo motivo che gli adolescenti seguono le mode: per essere sostanzialmente stimati dagli altri.

Sara Gasperini 3F