Il razzismo in Italia è ancora un problema

Un’altra vicenda che riconferma questa affermazione è successa negli ultimi giorni a Pavia. Qui una donna e il suo compagno sembravano aver trovato casa in affitto, con un contratto pronto al quale mancava soltanto la firma. Il proprietario però quando i due nuovi inquilini si sono presentati per firmare ha cambiato idea, soltanto perché il marito della donna che lo aveva contattato è un uomo di colore. “Non affitto a stranieri” ha dichiarato il proprietario, nonostante abbiano entrambi spiegato che lui è in Italia da più di 30 anni, si è laureato a Pavia ed è un professionista affermato. I due hanno deciso di non denunciare, ma hanno comunque inviato la segnalazione allo sportello Antidiscriminazioni della città di Pavia. Questa vicenda può sembrare isolata ma il razzismo in Italia nonostante gli sforzi e il passare del tempo continua ad essere una piaga che ci contraddistingue dai nostri vicini europei. Il fatto ”strano” in Italia è che non c’è una vera e propria banca dati che raccolga informazioni di questo tipo nel nostro paese, come invece avviene per esempio in Francia e Gran Bretagna. È per questo quasi impossibile avere dati certi su quanto razzismo ci sia in Italia, ma è proprio un disinteressamento di questo tipo verso un argomento così delicato che lo rende un problema di tutti i giorni, che è ormai radicato nel pensiero di troppi.
Tra le associazioni italiane che monitorano gli episodi di razzismo c’è Lunaria. Nel loro rapporto del 2018 si legge: “Il nostro ruolo è raccontare e denunciare l’evoluzione del razzismo quotidiano per renderlo visibile e attivare forme di sensibilizzazione, di solidarietà e di tutela”.
A seguito di segnalazioni da parte delle vittime, testimoni e altre associazioni, rinvenute sul web o documentate attraverso le notizie pubblicate dalla stampa, l’associazione è arrivata a raccogliere 628 casi documentati: 400 violenze verbali, 126 violenze fisiche, 29 danneggiamenti alle proprietà, tra devastazioni ed incendi, e 73 episodi di discriminazione.
Viene quindi difficile dopo dati del genere pensare che il razzismo non sia un fenomeno ormai eccessivamente sviluppato nel nostro paese e in Europa, come dimostrato da questo grafico scaturito dall’indagine EU-MIDIS.

L’articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea riconosce il diritto di non subire alcuna forma di discriminazione, tra cui quella fondata sulla razza, l’origine etnica o sociale, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura.
Quanto ancora dovremo aspettare prima che tale diritto sia veramente riconosciuto a tutti?

Giulia Lamonaca 3E