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Recensione del libro “Come anima mai” di Rossana Soldano

Questo romanzo è ambientato in Inghilterra nel 1936. Lewis Ellsworth, figlio del Duca di Buccleuch, è all’inizio del suo secondo anno a Cambridge e scopre che il ragazzo con cui si è trattenuto in un pub, come era solito fare con diversi ragazzi quasi ogni notte, è uno studente del suo stesso college. Affascinante ed intelligente, William Chase entra nella sua vita scuotendo certezze e intenzioni. Sono due studenti privilegiati, raffinati e colti, pronti a vivere e fare esperienze. L’unico problema è che si trovano in una società in cui a nessuno è permesso scegliere di chi innamorarsi, una società in cui l’amore tra due persone dello stesso sesso veniva considerato reato. Lewis e William vivono un amore vietato, voluto, doloroso e intenso, nascosto agli occhi del mondo. Una storia fatta di coraggio, segreti e passione, due anime destinate a perdersi e a rincorrersi sullo sfondo di un’Europa controversa in cui l’amore crea più scandalo dell’odio, in cui credere alle favole sembra quasi impossibile, ma è l’unica via d’uscita.

COMMENTO E OPINIONE:

Come anima mai è senza alcun dubbio uno dei libri più belli che io abbia mai letto. Inizialmente, prima ancora di aver letto la trama, non mi convinceva essendo un libro storico, genere che non leggo mai. Devo dire però che è stato sorprendente come il mio giudizio iniziale si sia completamente dissolto dal momento in cui ho posato gli occhi sulla prima pagina. Non è il classico romanzo, questo è diverso, è pura poesia. È un libro che ti rapisce e io personalmente non riuscivo a staccarmici. Di solito non ho la necessità di sottolineare molte parti nei libri, semplicemente mi limitavo a metterci dei segna libri piccoli, ma con questo libro non ne ho potuto a far a meno. Ci sono così tanti bei passaggi e frasi da non poter dimenticare. A parole non sono sicura che renda la bellezza di questo libro, ma posso assicurare che rapisce come poche cose riescono a fare. Questo libro mi ha fatto provare tante di quelle emozioni che ne sono uscita ancora più matta di prima, un po’ come Alice nel paese delle meraviglie. Non sto facendo questo riferimento a caso, infatti, questo romanzo è pieno di riferimenti ad Alice e alla sua storia. L’autrice è stata così brava a descrivere con estrema realisticità quella società, parlando delle varie sofferenze dei personaggi che mi sembrava di sentirle sulla mia pelle, attraverso però i brividi e la pelle d’oca. In conclusione questo libro è entrato nel mio cuore e non credo lascerà mai quel posto.

Francesca Mazzà