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Recensione del libro “La canzone di Achille” di Madeline Miller

La canzone di Achille è un libro scritto da Madeline Miller e pubblicato nel 2011, ambientato nell’antica Grecia, prima e durante gli eventi della famosa guerra di Troia. È una storia avvincente che racconta il rapporto tra Achille e Patroclo, nato come semplice amicizia dalla quale poi sboccerà una magnifica, e al tempo stesso struggente, storia d’amore. La scrittrice riprende alla perfezione le vicende della guerra di Troia, senza stravolgerne gli eventi originali, approfondendo semplicemente il rapporto tra i due protagonisti, sul quale ci sono ancora opinioni contrastanti tra gli studiosi: c’è chi sostiene che loro fossero semplici amici, chi amanti e chi, addirittura, cugini. L’autrice sceglie di rappresentarli come amanti, raccontando le gesta e i sacrifici fatti l’uno per l’altro, andando contro la ninfa Teti (madre del Pelide Achille) e alcuni dèi. Il libro scorre in modo molto tranquillo, la struttura è molto semplice nonostante i pochi dialoghi all’inizio dell’opera; la voce narrante è di Patroclo, che conoscerà Achille solo quando sarà esiliato dal padre e costretto ad andare a vivere nella corte del semidio. Il tutto, dunque, è filtrato attraverso gli occhi del protagonista ed abbiamo una perfetta focalizzazione interna che ci permette di conoscere i suoi pensieri e i suoi sentimenti per il compagno. Durante la prima parte del libro si approfondisce il rapporto tra i due ragazzi e si viene a conoscenza della profezia che grava sulle spalle del giovane eroe Achille: egli morirà dopo che sarà riuscito ad uccidere il troiano Ettore. Il biondo viene affidato al centauro Chirone per migliorare la sua preparazione, ed è proprio qui che il rapporto tra i due ragazzi prende una nuova via, ed essi utilizzeranno il monte Pelio come rifugio, lontano da giudizi altrui. Il punto di svolta si ha con l’inizio della guerra che porterà a morte e distruzione, carica di colpi di scena e si sarà sempre più vicini all’avverarsi della profezia. Per tutta l’opera si ha la speranza che il destino dell’eroe possa cambiare, perciò non si ha mai la certezza di quello che accadrà, nonostante lo si immagini (conoscendo la vera storia). È un libro che consiglio moltissimo, suggestivo, con colpi di scena e avvolgente; inoltre per chi è un appassionato di mitologia greca o semplicemente ama le opere classiche come l’Iliade e l’Odissea, la lettura sarà ancora più scorrevole e si riesce tranquillamente a finirlo in una sola giornata, nonostante le pagine siano 371, poiché ti senti parte integrante della storia.

Letizia Ianni 3AL