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Intervista a Nadia Terranova, autrice del libro per ragazzi “Omero è stato qui”

In data 18 maggio 2021, le classi 2A, 2B, 1B e 3B, dell’Istituto Sinopoli, hanno intervistato la scrittrice italiana Nadia Terranova, vincitrice di diversi prestigiosi premi letterari come ad esempio il Premio Napoli e il Premio Fiesole.

Questa intervista riguarda, in particolare, uno dei suoi libri più famosi intitolato “Omero è stato qui” che racconta la storia di diversi personaggi come Ulisse e Colapesce ed è ambientato tra il lembo di acqua tra Messina e Reggio Calabria.

Gli studenti, durante questo incontro, hanno voluto rivolgere alcune domande alla scrittrice. Di seguito vi riportiamo qualche stralcio dell’intervista.

Il tuo primo manoscritto l’hai dovuto riscrivere e correggere varie volte? Se sì, perché?

“Sì, ho dovuto correggere varie volte e magari aggiungere dettagli, non per il fatto che non mi piacesse come era scritto; il manoscritto è come un tema che fate a scuola, dopo una prima stesura, per esempio, andate in bagno e successivamente rileggete quello che avete scritto, correggete e aggiungete diversi dettagli che magari prima non avevate proprio nemmeno in mente!”.

Il tuo primo racconto l’hai dovuto presentare a diverse case editrici, oppure è stato apprezzato subito?

“No, assolutamente! Ho ancora tantissime lettere di rifiuto per la pubblicazione di miei diversi testi, non mi sono scoraggiata ed è stata proprio la tenacia a farmi andare avanti e raggiungere gli obiettivi”

Facendo riferimento ai tuoi romanzi, qual è il personaggio che preferisci?

“Sicuramente Adele, personaggio del romanzo “Il Segreto”

Qual è la tua routine quotidiana da scrittrice?

“Appena sveglia faccio almeno un’ora di yoga che mi aiuta a mettermi in contatto con me stessa, dopo faccio colazione, mi dedico alla scrittura e alla progettazione di nuovi romanzi, pranzo, scrivo almeno due ore, ceno e vado a letto”.

Quali sono le paure più grandi per una scrittrice?

“Ho paura principalmente di tradire me stessa, mi immedesimo molto nelle storie che racconto e naturalmente nei personaggi, inoltre ho soprattutto paura di scrivere solo per compiacere gli altri anziché me stessa!”

a cura di Aurora e Martina Perrotta, classe IIA