Ramadan: che cos’è e perché è così importante?

L’islam è una delle grandi religioni monoteiste abramitiche e conta attualmente circa 1,8 miliardi di fedeli. Nasce nella penisola araba, nella cittadina della Mecca, quando il profeta Mohammed, conosciuto in Italia come Maometto, viene inviato da Allah per ribadire definitivamente la rivelazione. Islam discende etimologicamente dalla parola salam, pace, ed è quindi per i musulmani il modo per raggiungere la pace, attraverso la sottomissione a Dio.

Il simbolo dell’Islam è la mezza luna verde con una stella; il verde dovrebbe simboleggiare il colore dell’islam, per via del mantello verde di Mohammed – anche se in alcune versioni è nero, rosso o bianco – mentre la mezza luna risale ad una leggenda antecedente alla nascita della religione: i Macedoni misero sotto assedio la città di Bisanzio. Favorite da una notte particolarmente scura, le truppe macedoni si avvicinarono silenziosamente alle mura della città, con l’intenzione di scalarle e cogliere il nemico di sorpresa. Mentre attuavano il piano, un vento improvviso disperse le nuvole e la luce diffusa dalla luna crescente bastò alle sentinelle per rendersi conto dell’attacco e dare l’allarme. La reazione immediata e vigorosa dei difensori e l’ormai troppa vicinanza alle mura degli assalitori causò forti perdite nelle file dei Macedoni che furono costretti a desistere e togliere l’assedio. Il simbolo della luna crescente fu quindi scolpito in moltissimi manufatti in pietra della città, quale ringraziamento alla divinità.

Le feste più importanti sono molteplici, ma la più importante fra tutte è molto probabilmente il Ramadan.

Ramadan (رمضان) è il termine che si usa nella comunità islamica per parlare del nono mese del calendario musulmano. In questo mese si pratica il digiuno, sawm (ﺻﻮﻡ‎) ed è fortemente indicato per tutti i musulmani adulti ad eccezione di anziani, donne incinta e malati. Dato che il calendario islamico ha 354 o 355 giorni, 11 in meno rispetto al calendario solare, il mese del Ramadan ricade ogni anno in un momento diverso.

La pratica del digiuno avviene dall’alba fino al tramonto, nel quale non si può mangiare o consumare bevande di nessun tipo, ma non solo; i musulmani sono infatti invitati a non praticare atti sessuali o a pensare in modo impuro in quella fascia di tempo. Deve essere un momento spirituale e di meditazione, per concentrarsi su i beni immateriali, sulla preghiera, salat (صلاة) e sulle opere di carità. Gli unici pasti consentiti durante il mese sacro sono prima dell’alba, il suhur, e dopo il tramonto, l’iftar.

Il digiuno del mese di Ramadan commemora la ricorrenza della rivelazione dei primi versetti di quello che poi sarà il Corano al profeta Mohammed. Il digiuno fu reso obbligatorio solo due anni dopo la migrazione dei musulmani da La Mecca a Medina (avvenuta nel 624 d. C). Il Ramadan dipende dalle fasi lunari, più precisamente, dall’osservazione a vista della luna crescente (hilal). Di conseguenza il Ramadan può iniziare e finire in date diverse da Paese a Paese.

Secondo fonti più antiche il digiuno veniva già praticato in età pre-islamica in segno di autodisciplina, in quanto il fedele acquisiva così il timor di Dio.

Il Ramadan fa anche parte dei Cinque pilastri dell’Islam: la preghiera (ṣalāt), l’elemosina legale (zakāt), il digiuno (ṣawm o ṣiyam) nel mese di Ramadan e il pellegrinaggio (ḥajj) alla Mecca. Sono obbligatori per tutti i fedeli musulmani di qualsiasi genere, per volontà di Allah.

Durante il mese di Ramadan c’è una notte che è più speciale delle altre. È la “Laylatu Al-Qadr“, anche detta la notte del destino ed è la notte più magica dell’anno per i musulmani. Secondo la sura (ripartizione testuale in cui è diviso il Corano) questa notte varrebbe più di altri mille mesi di devozione. È così importante perché è la notte in cui il Corano venne rivelato dall’arcangelo Gabriele al profeta Mohammed ed è il momento in cui gli angeli scendono per donare pace e salvezza ai fedeli fino all’alba. Viene chiamata così perché è in questa occasione che viene decretato il destino di ognuno di noi fino all’anno successivo e perché allo stesso tempo, sulla base di quanta fede riponiamo in Dio, anche noi contribuiamo alla nostra stessa sorte. La Laylatu Al-Qadr si può considerare come una possibilità di riscatto per chiedere perdono. Ci sono diverse interpretazioni su quando cade questa notte. Alcune dicono sia il 27esimo giorno, per altre in uno dei giorni dispari degli ultimi dieci di Ramadan, e la si trascorre pregando e invocando Allah all’ascolto delle nostre confessioni. Durante la notte del destino di solito non ci si augura la buonanotte, ma “buonanotte del destino” ovvero “Nadia El Ghaouat“.

Il Ramadan ha grandi benefici sul corpo. L’apparato digerente si serve della maggior parte della nostra energia. Così, digiunando, il corpo usa questa energia extra per stimolare i naturali processi di guarigione nel proprio sistema.

Il digiuno viene quindi considerato come la condizione ideale per la guarigione: anche gli animali sospendono l’alimentazione in caso di traumi o malattie. Il digiuno veniva usato come metodo di guarigione da vari popoli fin dall’antichità ma man mano è andata perduta dall’uomo questa usanza.

Alla fine del mese di Ramadan c’è l’Eid al-Fitr (عيد الفطر), “la festa della rottura” letteralmente tradotta, nella quale si interrompe il digiuno. Il giorno di Eid è diverso ogni anno e si celebra il primo del mese di Shawwal, ovvero l’inizio del decimo mese ed il primo giorno di luna nuova. La festa inizia all’alba, con una preghiera chiamata Salat al-Fajr. Successivamente, si organizzano grandi pranzi con tutta la famiglia, i quali sono molto importanti e vengono accompagnati da piatti tipici arabi o comunque, del paese di provenienza.

Nei paesi arabi e in quelli con prevalenza musulmana, la festa dell’Eid – ed in generale tutto il mese di Ramadan – è molto sentito, così tanto che locali, negozi, scuole e uffici chiudono per diversi giorni.

Julian Milo Magrelli e Mariarosaria Cangiano, 3F