Recensione della serie di animazione Odd Taxi

Odd taxi è una serie anime giapponese originale scritta dall’autore di manga Kadzuya Konomoto, diretto da Baku Kinoshita, autore anche del design dei personaggi insieme a Hiromi Nakayama e il rapper e DJ PUNPEE autore delle musiche.. Uscito in anteprima il 15 Gennaio 2021 mentre il primo episodio dell’anime è stato pubblicato il 5 Aprile scorso. 

La storia ha come protagonista Kotogawa, un tassista di 41 anni eccentrico e molto sulle sue, che non ha parenti né relazioni con gli altri. Le uniche persone che può chiamare i suoi amici sono il suo medico, Gouriki e il suo compagno di classe del liceo, Kakihana. Tutti i suoi clienti sembrano essere anche loro un po’ strani (odd in inglese, da cui il titolo): c’è lo studente universitario Kabasawa che vuole diventare virale sui social; c’è un’infermiera piena di segreti di nome Shirakawa; poi una coppia comica che non riesce proprio a prendersi una pausa chiamata Homosapiens; ma anche un teppista locale di nome Dobu e un gruppo idol che ha appena iniziato la sua carriera chiamato Mystery Kiss… Tra questi personaggi e il tassista nascono tante conversazioni, spesso banali, che in qualche modo alla fine portano al ritrovamento di una ragazza scomparsa.

Lo storia è di genere mistery ma non c’è solo questo. La storia non riguarda personaggi umani ma animali antropomorfi come nel film Zootropolis o anche nell’anime Beastars, nonostante la differenza fascia di età di ognuno, tutti mantengono un tono psicologico nei personaggi ma odd taxi si differenzia dagli altri per due fattori che per chi ha buon occhio nota.

Primo, il fattore preda/predatore: in questo anime non c’è quella paura o quella rabbia che le prede hanno verso i predatori né vengono descritte scene di caccia di alcun tipo. Questa stessa scelta lo accomuna ad un altro anime, Aggretsuko, anche se quest’ultimo è più comico che psicologico.

Secondo, la presenza di animali non antropomorfi: sia nel terzo trailer che nell’opening viene mostrato che non tutti sono antropomorfi, ad esempio nell’opening c’è appunto un gatto “normale” così come ci sono anche anche gatti antropomorfi, oppure nel secondo episodio viene citato che ‘c’è un gioco in cui puoi allevare animali’.

Terzo, l’accoppiamento. Forse non tutti lo sanno ma è quasi impossibile che due animali di specie diversa si accoppiano, così come mostrato in Beastars dove la storia d’amore tra Legoshi e Haru, un lupo e una coniglietta, viene vista come un abominio nel loro mondo. Mentre invece in Odd Taxi questo aspetto non sembra tanto rilevante, infatti Kakihana già nella prima puntata del trailer si vede che frequenta un sito di incontri e non fa caso alla specie ma gli interessa solo fare colpo su qualcuno con i soldi.

In conclusione, questo anime non mostra un mondo animale bensì un mondo umano dove ogni personaggio non è veramente un animale ma è come il personaggio stesso si sente in relazione con gli altri. In un certo senso è giusto perché tutti noi ci siamo sentiti almeno una volta nella vita simili ad un animale, sia che si tratti dell’aspetto fisico sia di quello psicologico, tipo ad esempio un maiale, un mulo, un gorilla ecc.

Anche se è solo agli inizi Odd Taxi si è già saputo distinguere per come riesce a legare il lato criminale di una città insieme alla vita quotidiana di un normale taxista, una tipologia di dramma psicologico che richiede molta abilità per diventare convincente, e questa serie è riuscita nell’intento.

ALEXANDER DZYUBABA 4A

Per farvi un’idea potete guardare uno dei trailer con i sottotitoli in italiano cliccando qui oppure visitate la pagina Oddtaxi.jp