Chi vuol essere giornalista?

Al liceo “D’Oria” due ore a tu per tu con il caporedattore de “La Repubblica” di Genova.

di Eleonora Gatti, Giorgia Tucci e Giovanni Catelani, 2D

Il caporedattore de “La Repubblica”, Luigi Pastore, ha incontrato il 16 Novembre 2022 gli studenti delle seconde dell’indirizzo Umanistico del liceo classico Andrea D’oria di Genova, per raccontare loro come è cambiato il mestiere del giornalista rispetto al passato.

Per prima cosa Pastore ha spiegato lo “scheletro” generale del giornale. 

Il primo punto affrontato è stata la differenza tra soft news e hard news. Come suggeriscono i termini stessi, le prime sono notizie “leggere”, quindi meno impegnative da leggere, che si occupano di temi come rubriche di cucina o di costume.

Al contrario, le hard news sono articoli, ad esempio di cronaca nera, che colpiscono l’emotività del lettore e per questo sono poste in primo piano sia nel giornale cartaceo che in quello digitale.

Questa suddivisone stabilisce una gerarchia delle notizie.

Il giornale cartaceo ha la sua specifica suddivisione: le notizie cambiano ogni tre o quattro pagine, a seconda dell’importanza, perché il lettore si aspetta approfondimenti e spiegazioni su ciascun tema.  Queste notizie sono dette “monografiche”.

Diversamente la particolarità del quotidiano online è data dalla sua scansione di lettura verticale che si suddivide in “blocchi”, riguardanti diversi temi. 

Ad esempio, su “La Repubblica” si trova “Green and blue”, importante raccolta di articoli riguardanti clima, inquinamento, riscaldamento globale, fonti alternative che riporta le azioni di aziende che si stanno convertendo alla sostenibilità.

Il giornalista ha poi spiegato che,  diversamente dal passato, negli ultimi anni la comunicazione delle notizie avviene principalmente via web, dove si trovano molti siti, di diverso genere, che trattano la stessa notizia, alcuni più autorevoli, altri meno. 

Il compito del lettore è riuscire a distinguere quali siti web siano i più affidabili e su quali si possa riporre fiducia.

Luigi Pastore ritiene più autorevole un sito che pubblica notizie selezionate e brevi, ma che vengono poi approfondite sul cartaceo il giorno seguente. Infatti, la pubblicazione online è istantanea e non modificabile perché rimarrà per sempre nella memoria storica, a differenza del cartaceo.

Bisogna, di conseguenza, riflettere maggiormente sui contenuti prima della loro pubblicazione. 

Tramite i mezzi tecnologici, i giornalisti ottengono facilmente molte notizie in breve tempo, ma è più difficoltosa la scelta di quali approfondire.

L’ANSA è la principale agenzia di stampa da dove vengono prese le notizie, infatti, garantisce la loro verificabilità.

L’altro metodo di ricerca delle fonti, è rimasto il più antico, nonché il più affidabile, è quello in prima persona, ovvero, quando è possibile, constatare l’accaduto direttamente con i propri occhi. 

Un’altra evoluzione di questo mestiere sono i tempi di produzione che, anni fa, erano più dilatati perché la notizia doveva uscire solo sul cartaceo, così si aveva il tempo di rileggere e correggere fino a tarda sera. Ora, essendo le notizie principalmente divulgate online, bisogna essere rapidi, ma non per questo meno seri, ci ricorda Pastore.

Un’ultima differenza affrontata è quella degli orari del lavoro: un tempo il giornale veniva “chiuso” a mezzanotte, di conseguenza i giornalisti iniziavano a lavorare di pomeriggio e finivano a tarda sera, mentre oggi si comincia a postare le notizie già la mattina presto, quando le persone vanno al lavoro o a scuola. Il vantaggio di avere un sito è che se accade qualcosa durante la sera, o di notte, la notizia può immediatamente essere postata.

Visto l’incalzante avanzamento della tecnologia, gli studenti si sono però chiesti:

“Come sarà questo mestiere nel futuro?”

Pastore ritiene che non si possa prevedere il destino dei quotidiani cartacei con certezza, anche se ormai solo una minima parte di popolazione si reca nelle edicole dal momento che la maggior parte delle notizie vengono lette sul web. Ma dagli Stati Uniti arrivano segnali incoraggianti che vedono la carta stampata prendersi la rivincita sul digitale con un fenomeno in controtendenza.

Nonostante ciò, il consiglio alle generazioni future di giornalisti, è quello di aprirsi a tutte le forme di comunicazione, perché in un mestiere in continua evoluzione come questo, è importante avere competenze multimediali ma soprattutto mantenere il coinvolgimento e la curiosità, doti che spingono centinaia di giovani a scegliere una professione come questa.