Gioventù bruciata

La tecnologia renderà gli stupidi più stupidi e gli intelligenti ancora più intelligenti. Ma lascerà sicuramente entrambi soli.

Appena svegli la mattina il nostro primo pensiero è controllare il telefono. La giornata va avanti così, tra messaggi, selfie, e likes, nascendo così un bisogno primario.
Sappiamo bene quanto internet ci aiuti ogni giorno, in qualsiasi cosa: la cucina, il lavoro o la scuola;
Ma col tempo tutto questo “aiuto” ha preso il sopravvento.
Accendere lo schermo del proprio cellulare è come indossare degli occhiali che nascondono la realtà;
Tutto quello che ci circonda diventa privo di attenzione, ma anche CHI, perchè abitudine o no, abbiamo smesso di interagire con le persone.
E’ sicuramente capitato a chiunque di vedere un bambino in grado di usare un social, lo stesso bambino che non sa ancora andare sulla bici.
Molti ragazzi in età preadolescienziale si incontrano online invece di vedersi sotto casa o al parco.
L’amicizia, è diventata una richiesta attraverso un messaggio e per me è difficile accettare questa mancanza di empatia dai i miei coetanei.
E’ evidente che senza internet ormai non ci saremmo approcciare al mondo esterno. Una cosa semplice come fare amicizia di persona ora è un incubo, per il semplice fatto che fino a quel momento al posto di un paio d’occhi c’era uno schermo colorato.
Sono stata senza telefono per tre mesi, ebbene le cose sono cambiate; le giornate erano piu piacevoli, lo stress era meno presente e i miei amici non lo vedevano. Ma io vedevo loro: mi accorsi di aver sprecato troppo tempo con la testa abbassata sul cellulare. Tempo che avrei potuto impiegare in cose più vere, concrete.
Spero che Gioventù Bruciata rimanga un modo di dire, perchè il tempo c’è, ma ci stiamo perdendo un sacco di cose.


Di Mario Simona
I.I.S. Luigi Einaudi