LE ELEZIONI PIU’ DIFFICILI DEGLI ULTIMI DECENNI

Questo lunedì sono iniziate le  giornate dedicate al  voto per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica, che prenderà il posto di Sergio Mattarella al Quirinale. Queste prime tre giornate sono state del tutto fallimentari, caratterizzate da una maggioranza di schede bianche o recanti i nomi di personaggi televisivi,  volti a prendere in giro un momento in cui i partiti politici non riescono a trovare un punto di incontro per eleggere il nuovo capo dello Stato.

Seguendo le proposte di  queste prime votazioni, si può facilmente notare come ci siano nomi di candidati credibili e con esperienza: dal magistrato Maddalena, all’attuale ministra della giustizia Cartabia, al Presidente della Repubblica uscente Mattarella, al Presidente in carica del Consiglio dei ministri Draghi, che, presi in considerazione da una parte dei parlamentari, hanno ricevuto piccole percentuali di voto e sembrano i nomi che maggiormente si contendono il posto al Colle, salvo naturalmente che i partiti non riescano a trovare un’altra figura di spessore su cui convergere.

Ci troviamo in una situazione molto tesa e delicata. La tensione è aumentata dopo il ritiro della candidatura di Silvio Berlusconi e le ipotesi che l’attuale Presidente del Consiglio, Mario Draghi, sia disposto a  traslocare da palazzo Chigi al palazzo del Quirinale.

I partiti però non sono coesi, e, in caso di una possibile elezione di Draghi, sembrano incapaci di trovare un’ alleanza per un nuovo presidente del Consiglio e, quindi, non in grado allo stesso tempo di riuscire a formare un altro governo politico, come lo furono un anno fa dopo la caduta del governo Conte bis che portò alla formazione di un governo tecnico. Forse sarebbe  più vantaggioso per il nostro paese che il presidente Draghi portasse al termine la legislatura e completasse il suo operato, senza far rischiare all’Italia di cadere in uno stallo politico, sociale ed economico in una situazione delicata causata dalla pandemia, poiché è l’ultima cosa che possiamo permetterci in questo momento.

Altra ipotesi, che alimenta l’interesse di tutti, è che ad essere eletta sia una donna. Gli italiani sembrano pronti a questo cambiamento anche in considerazione del fatto che sono candidate donne caratterizzate da un curriculum e da esperienze politiche e professionali impeccabili. Forse queste giornate sono destinate a segnare un punto di svolta nella storia della nostra Repubblica.

Ci aspetta una delle elezioni più difficili e complicate degli ultimi decenni, ma si spera vivamente che tutta questa fatica porti alla carica più importante della nostra Repubblica  una donna o  un uomo che sia capace di rappresentare l’Italia e che la faccia rispettare all’estero. Che sia una figura garbata, gentile, super partes e con un profondo senso delle istituzioni. Una figura, dunque,  capace e meritevole di prendere il posto del nostro presidente Sergio Mattarella.

Suraci Francesco Pio   4C