Backpacking, l’arte di viaggiare low coast

Vorresti anche tu lasciare tutto e partire per un giro attorno al mondo senza dilapidare un patrimonio? Nessun problema, ciò è possibile grazie al backpacking: un modo di viaggiare low cost, ma che permette di vivere l’essenza del viaggio e della scoperta.

Un backpacker (letteralmente “viaggiatore zaino-in-spalla”) si differenzia dal turista per il modo di viaggiare e per la filosofia (non per la durata del soggiorno). Un backpacker, infatti, ama conoscere la vita reale del luogo che visita, stare a contatto con le persone autoctone per poter assaporare al meglio la cultura e le caratteristiche del luogo, si gode ogni attimo e ringrazia per ogni incontro che fa durante la strada. 

Ma cosa spinge le persone a scegliere questo stile di viaggio e vita? La maggior parte dei backpacker, parte alla ricerca di qualcosa. C’è chi cerca se stesso, la felicità, un posto dove abitare, un nuovo stile di vita da cui osservare la realtà o, semplicemente, desidera vivere un’avventura in prima persona. Infatti, è possibile che la routine giornaliera possa risultare asfissiante e che si senta la necessità di prendere una boccata d’aria. Si inizia a percepire allora l’impulso di non voler stare sempre in uno stesso posto e voler scoprire tutto il mondo con i propri occhi.

Ma talora si decidesse davvero di mollare tutto e partire, come si farebbe quindi a sostenere le spese del viaggio? In molti dei libri scritti da backpacker, un intero capitolo è dedicato alle voci di spesa. Nelle spese quotidiane sono considerati vitto, alloggio, mezzi di trasporto ed eventuali biglietti per attrazioni turistiche, ma è importante considerare anche i costi pre-partenza che includono assicurazione sanitaria, visti, attrezzatura per il viaggio ed il biglietto del mezzo di trasporto che farà iniziare l’avventura.

Molte sono le variabili e non è possibile avere una precisa stima del costo “totale” che, comunque, si aggira attorno ai cinquemila euro all’anno, considerando un budget di una decina di euro al giorno.

Per l’alloggio, è alquanto facile risparmiare se non si sente la necessità di dormire nel lusso di una camera d’albergo: ostelli, guesthouse e campeggi sono economiche alternative dove l’assenza di sfarzo è compensata dal senso di fraternità che vi regna. È addirittura possibile alloggiare nelle case delle persone del luogo, tramite l’uso di siti workaway e couch-surfing: con il primo si ottiene l’alloggio in cambio di qualche ora di manodopera (ad esempio aiuto nelle faccende domestiche), con il secondo è possibile usufruire di un letto, un divano o ciò che i padroni di casa mettono a disposizione, semplicemente scambiando competenze e conoscenze. I costi del cibo possono variare da paese a paese, ma ad esempio nel sud est asiatico bastano pochi euro per comprare un pasto completo in negozi gestiti dalle persone locali.

Per l’attrezzatura necessaria, si possono trovare molti video che affrontano l’argomento in modo approfondito. Per tutto il resto basta cercare informazioni sul web e confrontare i consigli di vari siti e blog specializzati. Resta solo fare il primo passo! 

Mentre siete intenti a preparare il vostro prossimo viaggio, ecco il link di un documentario per comprendere appieno cosa vuol dire essere backpacker: https://youtu.be/_Qqp62SWWXM

Letizia Turrisi, III A