“Il telaio della memoria” – parte sesta

Questa panchina in foto per me rappresenta un luogo speciale, poiché da lì il mio sguardo si perde nell’orizzonte. Osservo il mare e rifletto su domande destinate a rimanere senza risposta, mentre mi catapulto in un mondo lontano da preoccupazioni e obblighi, mondo di cui io sono l’unico spettatore, un po’ come quando leggo un libro.

La panchina è vicina alla chiesa di San Nicola, zona non molto frequentata e ideale per chi vuole godersi il panorama lontano dai rumori della città; essendo vicina ad un parapetto, basta infatti chinare lo sguardo per contemplare quasi l’intera costa, preceduta da un’ampia vegetazione. Dopo una lunga giornata mi siedo su una di queste panchine e provo a fare un salto nel passato, cerco di immaginare cosa prendeva il loro posto migliaia di anni fa, chissà se qualcuno si sedeva sulla nuda terra ad osservare il mare come faccio io oggi. E allora penso che il tempo scorra inesorabilmente e porti via tutto con sé.

Eppure non riesco a immaginarmi un orizzonte senza il mare, forse è uno dei pochi elementi in grado di resistere al tempo; del resto mare e tempo hanno qualcosa in comune: sono come dei grandi insiemi dove avviene un ciclo imperituro e costante, cambiano giorno dopo giorno eppure sono sempre uguali e sono quasi intangibili nella loro integrità. Sono come fossili che conservano la memoria di ciò che è stato il mondo e non hanno paura di essere spodestati.

Emanuele Notturno

Personalmente considero il Monumento a Gabriele Rossetti, situato nell’omonima piazza, il più iconico simbolo di Vasto e della comunità vastese. Mentre vi sono altri edifici molto più antichi come Palazzo d’Avalos, che hanno rappresentato una parte molto più ampia della storia della nostra città, la statua di Gabriele Rossetti è situata in quello che è forse il maggior luogo di ritrovo della cittadina, Piazza Rossetti. Oltre ad essere vista e riconosciuta da tutti, essa rappresenta inoltre quello che è senza dubbio il più importante personaggio storico mai “generato” dalla città.

Mentre altri monumenti sono più antichi e meglio conosciuti, è Gabriele Rossetti ad essere ben conosciuto anche all’estero, forse meglio che nel resto d’Italia. Difatti la statua non rappresenta solo un monumento storico inanimato, ma è immagine stessa di Gabriele Rossetti e ricordo di tutto ciò che egli rappresentò in vita e che ancora rappresenta tutt’ora.

Marco Gabriele

 

La vela, il vento, il mare mi liberano di ogni peso che mi porto dentro e risvegliano la memoria, momenti passati in libertà e tranquillità, nel bel mezzo del nulla dove si sente solo il rumore delle onde infrante dalla barca.

Il mare trasmette serenità a chiunque lo ascolti: i suoi colori dolci, le sfumature di azzurro, possono riportare la mente ai sogni. La scia lasciata dalla barca che altera per un momento la calma dell’acqua mi fa pensare alla paura che mi facevano il mare, la profondità e l’orizzonte prima di scoprire il senso di infinita libertà che trasmettono.

Alessia Cattafesta