Gli stadi di calcio fra tradizione e modernità

Gli stadi di calcio hanno una storia particolare perché, quando furono creati in Inghilterra, i primi impianti avevano solamente il campo, senza nessuno spalto o tribuna. Uno di questi è molto famoso: si tratta del ST. James Park, casa del Newcastle Udt da oltre centoventi anni.

Con il passare degli anni sempre più stadi furono costruiti in tutta la Gran Bretagna grazie alla fondazione di altre squadre scozzesi e inglesi.

Il calcio, affermatosi nel frattempo anche in Argentina, sviluppò la costruzione degli stadi anche in Sudamerica, come ad esempio “La Bombonera” del Boca Juniors a Buenos Aires o “El Monumental” del River Plate, sempre nella capitale argentina.

Gli stadi vennero costruiti anche in Europa. Tra i primi vi è il “G. Meazza” (S. Siro) di Milano e l’ “Olympiastadion” di Berlino.

Anche nel Nord America e in America centrale ne furono costruiti molti; il più famoso è l’ “Estadio Azteca” di Città del Messico.

La competizione dei mondiali di calcio mise a dura prova i paesi ospitanti più poveri, come il Cile nel 1962.

Con il passare degli anni alcuni stadi divennero monumenti veri e propri, come lo stadio “Old Trafford” a Manchester o l’“Anfield Road” a Liverpool, per non parlare del “Marakana” di Belgrado o il “Westfalenstadion” di  Dortmund.

Le coppe europee, inoltre, ci hanno dato la possibilità di ammirare altri stadi affascinanti come l’ “Olympiyskiy” di Kiev e il “Millennium Stadium” di Cardiff, capitale del Galles.

Ormai alcuni stadi storici sono stati rimpiazzati da altri nuovi, ad esempio l’”Estadio Vicente Calderon” di Madrid sostituito dal bellissimo “Wanda Metropolitano” o l’ ”Highbury Park” di Londra sostituito dal moderno “Emirates Stadium” ed infine il “Boleyn Ground” del West Ham di Londra rimpiazzato dall’incredibile struttura del “ London Stadium” nel 2016.

Un caso particolare è invece quello dello stadio del Fulham a Londra, dal momento che i Cottages, tifosi della squadra, prendono il soprannome dal proprio stadio, il “Craven Cottage”, assai antico.

Gianluca Fazio, classe II A