Il Terzo Paradiso

foto di Alessia Della Gatta

Equilibrio, la sola chiave che apre le porte al Terzo Paradiso, una dimensione che si frappone tra due estremi congiungendoli e mitigandoli. Antagonisti agli antipodi in eterno conflitto vi trovano la pace: bianco e nero, luce e tenebre, giorno e notte, bene e male. È l’uomo, l’uomo solo a rappresentare il perfetto connubio di queste due realtà imprigionate in una eterna coesistenza. 

Grazie all’attenta e delicata guida delle docenti G. Santangelo e C. Muzii, la classe 4B ha così reinterpretato l’idea di Michelangelo Pistoletto. Il “giardino protetto” dove artificio e natura si fondono, inizialmente teorizzato dall’artista, è ora visto come l’incontro di bene e male, due facce di una stessa medaglia che assieme danno origine al dualismo umano. Energie opposte ma complementari legate da un rapporto di reciproca dipendenza che sono colte nella loro piena essenza dal simbolo taoista dello Yin e dello Yang, dagli alunni ripreso ed utilizzato nella loro istallazione presso Palazzo D’Avalos.  

Allocato in una delle stanze dell’antica residenza, è infatti possibile osservare i tre cerchi consecutivi, simbolo del Terzo Paradiso, dove l’alternarsi dei colori bianco e nero domina l’intero scenario, immergendo l’osservatore in questa nuova dimensione e inducendolo a porsi delle domande. 

La risposta si trova nel cerchio centrale in corrispondenza di uno specchio nel quale ognuno di noi può rivedersi. Siamo noi, in quanto uomini, la sintesi di queste due estremi, il risultato della loro armonia, armonia che ognuno di noi è in grado di trovare dentro e fuori di sé. L’equilibrio di un nostro Terzo Paradiso. 

Stefania Capuano