Viralità, una componente fondamentale delle nostre vite

La viralitá é la propagazione della conoscenza di un prodotto entro gruppi omogenei di consumatori, specialmente utenti digitali, essa ha un potere immenso sull’immaginario collettivo, inteso come insieme di cose, immagini, discorsi, racconti e simboli. 

La viralitá è una componente fondamentale della nostra vita, tutti vogliamo essere virali e siamo spinti a conoscere ed utilizzare solo i mezzi virali, per esempio esistono social network più virali di altri, come Whatsapp rispetto a Snapchat. 

La foto sopra riportata probabilmente è l’immagine più virale eh famosa del periodo della prima quarantena Covid-19 in Italia, essa rappresenta la disperazione di un paese in preda alla paura e al dolore per la morte delle persone infettate, per questo tanti dei morti che ci furono in quei giorni a Bergamo per trasportare le bare non si usarono i carri funebri, bensì i carri dell’esercito; questa foto anche se non esprime un momento felice è stata l’unico mezzo di comunicazione e interazione usato durante l’epidemia del Covid, infatti nessuno poteva uscire di casa e solo tramite le informazioni che diventavano virali si ottenevano delle conoscenze riguardanti quello che stava accadendo.

Questa immagine mi ha creato e mi crea ancora molto magone e tristezza dei tempi passati, dove sarebbe stato impossibile pensare ad una situazione del genere, ma penso mi abbia anche aperto gli occhi sul Covid che non era più una cosa estranea a me, ma sarebbe diventato un nemico da combattere giornalmente.  

La viralitá può essere un ottimo mezzo di comunicazione, perché permette a tutti di sapere un determinato avvenimento in poco tempo, però si deve comunque porre attenzione alle notizie virali perché esse potrebbero anche essere fake news, ovvero notizie errate. L’immaginario collettivo espresso ad esempio da giornalisti e scrittori ha molta influenza su noi stessi, è vero che la massa decide se un qualcosa diventa virale o meno, ma essa è assoggetta già da un immaginario collettivo precedente, ad esempio ci affidiamo ad un giornale o ad una rete televisiva rispetto ad altri perché l’influenza che ha su di noi, da chissà quanto tempo, ormai non ci permette di cambiare o avere una determinata opinione negativa a riguardo.

Ad oggi, con l’aumento esorbitante di internet riuscire a mantenere una propria autonomia riguardante l’immaginario collettivo di cose virali è quasi impossibile, perché non solo conosciamo un qualcosa di virale tramite l’universo dei media, ma anche con le interazioni sociali; infatti in una qualunque discussione al suo interno c’è un qualcosa di virale, che potrebbe essere anche una parola, quindi la viralità ormai è alla base della nostra conoscenza ed è ampiamente radicata all’interno della nostra società e siamo condizionati da essa anche alla nostra insaputa, ormai la nostra è una società digitale che comporta viralitá quotidiana, al tal punto che non facciamo nemmeno più caso se abbiamo compiuto una scelta per colpa di un qualcosa di virale o meno, però secondo me la viralitá è sempre esistita, perché non serviva internet per inventarla, infatti anche prima come oggi condizioniamo le nostre scelte e i nostri pensieri in base ad una persona per esempio, non perché essa è virale, ma pur essendo una nostra decisione siamo influenzati da altri pensieri, quindi secondo me è impossibile porre fine e evitare la viralitá. 

L’emulazione e l’identificazione sono un processo psicologico per il quale ci si ispira a determinati modelli e la viralitá gioca un ruolo fondamentale in questo campo, infatti ogni persona virale è un modello di ispirazione per qualcuno, gli influencer suggestionano le scelte di chiunque, essi sono nati proprio per questo, ad esempio Chiara Ferragni, che può essere considerata la prima influencer italiana, tramite i suoi social network da consigli e crea nuovi trend ogni giorno per i suoi follower. Per me il ruolo dell’influencer è un’arma a doppio taglio, perché può condizionare qualcuno sia in modo positivo sia negativo, infatti non sempre una persona solo perché reputata famosa può proporre concetti giusti, sta a noi decidere e reputare una determinata informazione giusta o sbagliata secondo le nostre opinioni. Quindi il ruolo dell’influencer è inoffensivo se si ha la capacità di giudizio personale. 

In conclusione la viralità è il mezzo di comunicazione più importante della nostra società, però lo si deve saper usare nel modo migliore, cercando di non farsi influenzare su cose non riguardanti i nostri ideali e cercare di scoprire addirittura i nostri ideali tramite la viralità

Fabiana Pellegrini, III A