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Leggere ieri e oggi, com’è cambiato l’approccio alla lettura

Leggere spinge a guardare la propria interiorità, ci porta alla scoperta di nuovi luoghi, ma soprattutto abbiamo la possibilità di interfacciarci con migliaia di altre vite che potrebbero rispecchiare la nostra e aiutarci a capire meglio noi stessi e ciò che ci circonda, attraverso delle semplicissime parole.

La lettura, però, è cambiata molto nel corso degli anni principalmente per le esigenze dei lettori nelle diverse epoche: anticamente i libri, come testimonia anche Leopardi, erano un punto di riferimento, il passatempo più ricorrente e vi era sia tanto tempo che amore di leggere e conoscere.

Purtroppo, oggi i giovani, avendo l’opportunità di trascorrere il proprio tempo utilizzando la tecnologia, hanno completamente sostituito i libri con film o serie TV, ritenute più interessanti e accattivanti e credo che il motivo principale sia l’esigenza di calma e tranquillità che la lettura necessità, che invece non può essere soddisfatta. La maggior parte degli adolescenti ha una vita piuttosto frenetica, piena di impegni come lo sport e altre passioni che occupano totalmente il loro tempo, quindi, è comprensibile che in un momento libero questi preferiscano qualcosa di veloce e immediato per cui non ci si debba sforzare o dedicarsi completamente, come i film o i social network. Non a caso molti ragazzi aspettano le vacanze estive per leggere un libro, proprio poichè avendo più tempo libero hanno la possibilità di dedicare la cura e la calma che richiederebbe.

Inoltre è molto frequente che insegnati obblighino gli studenti a leggere dato che ormai è passato in secondo piano. Personalmente, credo che, oltre la sua importanza educativa, leggere sia essere prima di tutto un piacere, obbligando qualcuno alla lettura si potrebbero verificare solo due casi opposti: o far appassionare e generare un grande amore per la lettura, oppure aumentare il disinteresse poiché l’imposizione non viene interpretata come mezzo per migliorare se stessi e la propria cultura, ma piuttosto come un compito da dover portare a termine per qualcun altro, fine a se stesso. Per cercare di aumentare l’interesse negli adolescenti bisognerebbe porre la questione in modo diverso, non tanto come obbligo ma come consiglio e soprattutto rendendo la lettura piacevole, magari proponendo dei libri in base ai propri gusti personali per cercare di scaturire la curiosità, cosicché poi la lettura diventi una normale abitudine di piacere e non una forzatura.

Ester Antinolfi, III C