Dispositivi elettronici, vantaggi e svantaggi

Sono almeno due famiglie su tre, a possedere, oggi, un dispositivo elettronico. 

Rispetto a 50 anni fa, grazie alla tecnologia, abbiamo molti più vantaggi, ma non tutti li riconoscono come tali, mentre si rifiutano di utilizzarli. Come il mio nonno materno che prova un totale disprezzo verso i mezzi elettronici e, come lui, tante altre persone della terza età. Mio nonno è sempre stato un uomo curioso, per cui gli consiglio spesso di comprare un telefono, in modo che possa colmare tutte sue curiosità in tempi veloci, ma preferisce l’utilizzo dei libri, al contrario di mio nonno paterno che la pensa esattamente come me.

Nella storia della tecnologia, vediamo innanzitutto un evoluzione in campo comunicativo. Tra i primi mezzi di comunicazione fra uomini, vi troviamo gesti e versi, invece con l’alfabetizzazione, l’utilizzo di messaggeri per portare notizie a voce o scritte su papiro e pregamene, nel cinquecento lo sviluppo della stampa, mentre per esigenze militari, vediamo lo studio di sistemi di comunicazione a distanza, basati su segnali forniti da torce o da colonne di fumo, oppure il codice morse, fino ad arrivare al computer, e poi man mano ai primi telefoni. Come la vediamo nel campo comunicativo, la vediamo anche nella didattica. Nel mio istituto ho la possibilità di utilizzare l’iPad, uno strumento elettronico che reputo eccellente, non ritornerei mai all’utilizzo del cartaceo. Esso mi permette di studiare comodamente ovunque, non ho più il problema di portarmi in cartella quaderno e libro, perché la variante del quaderno sarebbe le nota iPad, mentre quella del libro, è il libro in formato digitale. Se ho bisogno di un’ informazione, posso utilizzare Google, al posto di andare in biblioteca, se ho bisogno dei dizionari di greco e di latino, posso utilizzare quelli che ho scaricato sull’iPad. Ma ovviamente, l’utilizzo del digitale come i vantaggi, ha anche i suoi svantaggi. Riguardo gli svantaggi, riconosco che è facile distrarsi, dato che si possono scaricare i social e i giochi, riconosco che se si scarica la batteria, a meno che non hai il caricatore con te, non riesci a studiare. In conclusione penso che la scuola debba stare al passo con la tecnologia, perché come dice lo psicologo Domenico Parisi, deve prepararci alla società in cui vivremo da adulti.

Testo e foto di

Roberta Alessio, III C