Napoli. Branco minaccia due studenti. Tragedia scampata

 

Napoli, 2′ aprile 2022. “L’amma massacra a chist?” . Sono le parole pronunciate da  un ragazzo,  di circa18 anni, che in compagnia di alcuni suoi amici, intorno alla mezzanotte del 19 aprile, fa ha fermato in  piazza Leonardo, due ragazzi  che stavano tornando da una  festa.

  

I due giovani, Carlo Martello e  Leonardo Monarca, che si erano soffermati a parlare su una panchina,  vedono due macchine accostarsi davanti a loro. Dalla prima, un ragazzo baffuto chiede ai giovani indicazioni per raggiungere Via Uovo. I due amici rispondono di non conoscerla e, per reazione, il giovane che dimostra18 anni, esce dalla  macchina, si avvicina a loro e li aggredisce verbalmente. Più volte, lo sconosciuto incita i suoi amici a scendere dalla macchina per  picchiare in gruppo, i  malcapitati. Per  fortuna, il più grande del gruppo (intorno ai 30 anni), che si trovava nella seconda macchina (una  jeep) convince il suo amico a lasciare perdere i due e di rientrare nel veicolo. Ma prima di andare via, da una delle auto viene lanciato un uovo che manca, di poco, Carlo.

In seguito all’accaduto, Carlo e Lorenzo sono ritornati a casa, raccontando l’accaduto alle loro famiglie. Gli aggressori erano, circa,  in 12. Sei, più o meno maggiorenni, occupavano la prima macchina, 6, intorno ai 30 anni, nella jeep. 

L’evento è un chiaro esempio di come, davanti a un gruppo  di persone stupidamente malintenzionate, conti solo la fortuna.  Fortuna che ai due ragazzi non è certamente mancata e che anzi,  insieme alla calma con cui hanno affrontato la vicenda è stato il  principale motivo per cui sono riusciti ad evitare il peggio. Purtroppo, non sempre la fortuna è dalla parte del  giusto. E’ importante essere attenti  ad evitare situazioni del genere e non rimanere da soli, in posti che, soprattutto la notte, non sono sicure. Questo accade quando più che non avere  cuore, non si ha il cervello e, come bestie, ci si fa dominare dall’istinto, alimentando la micro-criminalità, senza tenere conto di cosa sia giusto, di  cosa sia sbagliato, di cosa sia immorale e di cosa sia insensato.  

Giuseppe Paolo Sacchi, IIQ