Rosa, bianco, azzurro: il colore non fa il genere

Viviamo in un mondo, in cui è complicato essere felici e lo è molto di più per le persone transgender. Ragazzi e ragazze che non si identificano nel loro sesso e voglio a tutti essere felici, sottoponendosi ad interventi e terapie ormonali per essere quello che sentono di essere. Una scelta che è una condizione normale e non una malattia.

Tuttavia, la realtà è ben diversa, perché la società non vede di buon occhio le persone trans, ricevono insulti, minacce e, a volte anche aggressioni fisiche. Questo  non è assolutamente normale. Per una persona trans la violenza psicologica può essere praticata pronunciando il loro “dead name” ovvero il nome che usavano prima della transizione. Un’altra forma di violenza psicologica è chiedere alla persona in questione di vedere una foto di come erano prima. Quest’ultima è la peggiore, perché in loro genera una grande confusione. Trovo che sia una mancanza di rispetto nei loro confronti, perché sono persone e vanno rispettate. È sbagliato insultarle, la transizione è una scelta personale e sofferta che dovrebbe generare felicita. Purtroppo, a causa di stereotipi e pregiudizi, chi vuole vuole essere semplicemente se stesso/a è condizionato a reprimersi e a provare tristezza.

Giuseppe Varriale, II Q