E’ importante educare i bambini alla lettura?

Leggere è una delle attività fondamentali nella vita, poiché è proprio quella che più ci aiuta a creare un bagaglio personale di cultura. Leggere ci permette di provare emozioni, di viaggiare con la fantasia e dunque di sviluppare la nostra immaginazione. Essendo un’attività così importante, si insegna ai bambini appena compiuti i sei anni, affinché essi possano iniziare a praticarla, leggendo libri adatti alla loro età, come ad esempio la saga di Geronimo Stilton, la saga di Harry Potter, oppure edizioni per bambini dei classici più famosi.

La scuola ha un ruolo fondamentale nell’educare i giovani alla lettura, in particolare di libri di narrativa e di poesia, infatti i docenti di Italiano tendono ad assegnare ai loro allievi almeno un libro al mese da leggere, proprio in modo da favorire la pratica della lettura. Spesso però questo viene visto dagli studenti come un obbligo imposto dai loro insegnanti, per cui iniziano a leggere questi determinati libri controvoglia e solo perché assegnati come compiti. Anche se la triste verità è che oggigiorno la maggior parte degli studenti non li legge affatto questi libri, purtroppo preferisce usufruire dei riassunti presenti su internet per svolgere i compiti assegnati. Io credo che leggere sia molto importante nella vita, perché appunto permette di sviluppare la propria immaginazione, ma anche di imparare a scrivere in modo corretto, oppure di acquisire i concetti studiati, spesso infatti i professori assegnano libri riguardanti tematiche trattate
durante le loro lezioni. Nel corso degli anni di scuola i miei docenti hanno sempre assegnato libri, soprattutto di narrativa, per farci esercitare. Quando ero alle elementari, addirittura le mie maestre organizzavano per un’ora alla settimana una sorta di “biblioteca”, ognuno di noi doveva portare un libro e, una volta raccolti tutti, assegnavano un libro a ciascun alunno. Facendo in questo modo in cinque anni, ogni alunno ha letto una marea di libri, che probabilmente da solo non avrebbe mai letto. Io per esempio non ero molto propensa a leggere, ho sempre avuto una sorta di “rifiuto”, poiché come tutti i bambini preferivo giocare con la Nintendo o con la Wii, ma in quei cinque anni ho letto sicuramente moltissime storie per bambini come Peter Pan, Alice nel paese delle meraviglie o la Sirenetta, ma anche tanti classici, come Oliver Twist, Zanna bianca o il libro Cuore. Anche alle medie non avevo la voglia di leggere di mia spontanea volontà, ma sono sempre stata “costretta” dai miei insegnanti, però dopo tanti anni in cui ero stata obbligata a leggere mi stava quasi iniziando a piacere. La verità è che solo al liceo ho cominciato a leggere con voglia, infatti l’estate del primo del liceo ho letto circa dodici libri, tra quelli assegnati e non, invece quella tra il secondo ed il terzo ho letto esattamente otto libri. Io credo che i docenti debbano fare qualsiasi cosa, anche “obbligare”, per far sì
che i ragazzi leggano, perché anche se all’inizio può sembrare una cosa orribile da fare ad un giovane, in realtà è la cosa migliore, perché a lungo andare inizierà a leggere di sua spontanea volontà. Dalla mia esperienza ho imparato proprio questo e ancora oggi, quando ne ho l’occasione, ringrazio i miei insegnanti per avermi “costretto” a leggere.
Credo anche però che i libri di poesia non vengano considerati quasi mai dai vari docenti, che preferiscono assegnare libri di narrativa piuttosto che quelli di poesia, visto che si tratta sicuramente di libri più complessi. Nella mia vita, infatti, non ho mai letto un libro di poesia assegnato da un docente, solamente sotto consiglio di amici.

Il mio augurio è che i libri di poesia vengano trattati e assegnati di più dai docenti, poiché la maggior parte di essi è capace di trasmettere emozioni molto forti, inoltre quelli scritti da autori che si studiano a scuola possono essere utilizzati dagli insegnanti per mostrare agli allievi le tipiche caratteristiche delle loro poesie e delle loro concezioni.

Daria Rondino, III A