SCOPERTE GEOGRAFICHE: L’AMERICA DI CRISTOFORO COLOMBO

Il ‘400 abbiamo fu un secolo di grandi scoperte europee. Tuttavia, portano a conseguenze drammatiche perché si traduse in dominio e genocidio da cui ebbe anche la tratta degli schiavi e violenze nei confronti del Nuovo Mondo.

Il primo Stato a finanziare una serie di viaggi è stato il Portogallo che intende arrivare in Oriente circumnavigando l’Africa, ad esempio il viaggio di Bartolomeo Diaz che nel 1437 doppia il capo di buona speranza, arriva a toccare la punta meridionale dell’Africa.

Gli spagnoli invece seguiranno un’altra rotta e questo a partire dal progetto di Cristoforo Colombo, navigatore genovese, il quale aveva studiato le carte del geografo Toscanelli. Era convinto di poter arrivare in Oriente navigando verso ovest, ignorando la presenza del continente Americano lungo la rotta e che questa rotta sarebbe stato molto più breve rispetto a quella seguita dal Portogallo, quindi propone questo suo progetto ai portoghesi i quali rifiutano di finanziarlo perché credevano che la rotta di Bartolomeo Diaz fosse più conveniente e così si rivolge ai sovrani cattolicissimi, Isabella e Ferdinando di Spagna, i quali rimangono colpiti dal suo progetto, così fu incaricato di portare avanti questo viaggio per conto della monarchia spagnola ed ed quello che fece nell’Agosto del 1492 partendo con le 3 navi, due caravelle e la nave ammiraglia, la Santa Maria, dal porto di Palos con un equipaggio di vario genere: una componente che si imbarcava consapevolmente, come Colombo, nonostante i pregiudizi dell’epoca e un’altra che invece si imbarcava per evitare condanne penali o per evitare l’espulsione perché in quel periodo in Spagna erano stati espulsi i Marrani e i Moriscos, ebrei e musulmani e quindi si sono imbarcati con il viaggio di Colombo, viaggio che aveva spacciato come breve, mentre alla fine è andato avanti fino a Ottobre. Nell’Ottobre del 1492 Colombo commette uno degli errori più clamorosi della storia perché sbarca nell’America centrale in San salvador, convinto di essere arrivato in India, e morirà convinto, senza aver capito di aver toccato un nuovo continente, che invece come sappiamo prenderà poi il nome da Amerigo Vespucci, l’intellettuale che si è reso conto dell’errore.
Vittoria Fusco, III C