Erasmus Plus – In Europe to grow up 

Da Vasto a Nieuw Heeten, un Erasmus on the Road! 

 

Dal 29 settembre all’8 ottobre abbiamo avuto la fortuna di partecipare alla mobilità in Olanda, accompagnati dalle professoresse Mariella Di Brigida e Sabina D’Angelo. Il viaggio ha visto come protagonisti proprio noi studenti del Polo Liceale Mattioli: Giorgia Smargiassi, Luca Del Borrello, Azzurra Battaglia, Gian Maria Ausanio del 4B, Carola Monaco del 4C, Marta Bracalante, Lorenza Cinalli e Benedetta Falone del 4D e Giovanni Centorami del 4ASA. La mobilità è stata curata da Drawing to Health, un ente olandese che si occupa della formazione per giovani adulti. Esso coniuga il sapere scientifico, in quanto specializzato nel campo dell’imprenditoria e della formazione di Start Up, con quello artistico, per esaltare i talenti, le inclinazioni e i bisogni di ciascuno attraverso l’arte. 

La mobilità, durata in totale dieci giorni, è stata suddivisa in questo modo: durante le prime tre giornate noi ragazzi abbiamo avuto modo di visitare la capitale olandese, Amsterdam; nella giornata di domenica ci siamo poi spostati a Nieuw Heeten.

I primi giorni ad Amsterdam ci sono piaciuti particolarmente: qui abbiamo avuto modo di conoscerci meglio e scoprire la città nei suoi angoli caratteristici: le vie, le piazze, le botteghe tipiche, i musei.

La capitale, dai bagliori del Secolo d’Oro, continua ancora oggi a brillare grazie alla grande attenzione alla sostenibilità ambientale: siamo rimasti molto colpiti dal fatto che gli abitanti utilizzino per lo più le biciclette per spostarsi, facilmente reperibili anche dai turisti. 

Durante la giornata di venerdì abbiamo visitato piazza Dam, incorniciata da diversi edifici storici; tra questi, ha attirato la nostra attenzione quello che ospita la famosa collezione di cere, il Madame Tussauds.

Un’altra tappa fondamentale è stata la visita alla Casa-Museo di Anna Frank. Al suo interno abbiamo ripercorso la vita di questa giovane donna che, grazie alla scrittura del suo diario, ci ha lasciato un’importante testimonianza storica e letteraria. Ancora oggi è fonte di ispirazione per quelle generazioni di giovani che credono che la storia sia maestra di vita e che gli orrori della seconda guerra mondiale non abbiano a ripetersi.

Una storia, la sua, che tutti conoscono, ma che la visita nei luoghi dove ha vissuto i suoi ultimi due anni di vita ha reso più tangibile.

È stato toccante notare con mano la commozione provata, ad esempio, di fronte al nascondiglio segreto, alla libreria incernierata che occultava l’ingresso della casa nella parte posteriore dei locali commerciali di Otto Frank. Qui, la famiglia di Anna, insieme alla famiglia Van Pels e al dentista Fritz Pfeffer, è stata costretta a una non vita tra finestre sbarrate, silenzio, spazi angusti.  

È stata emozionante anche la testimonianza, proiettata sui monitor del museo, di Otto, il padre della piccola Anna, l’unico della famiglia ad essere sopravvissuto all’esperienza dei Lager nazisti. Tornato ad Amsterdam, ha scoperto la profondità del diario di sua figlia e ha deciso di darlo alle stampe.

Il giorno seguente, dopo una passeggiata lungo l’Herengracht, il Canale della borghesia secentesca, abbiamo visitato il Van Gogh museum. Quest’ultimo possiede la più grande collezione di opere del pittore olandese che documentano le varie fasi della sua vita, dagli esordi alla maturità. 

L’edificio, dall’architettura moderna, accoglie nei suoi vari piani, le opere dell’artista influenzato ora dai contadini dell’entroterra olandese, ora dai colori vividi della natura, ora dalle tendenze dell’amata Francia, dove visse parte della sua vita. 

Vincent infatti fa trasparire dalle sue tele il suo stato d’animo, che appare sempre in bilico tra un’estrema e idealizzata contemplazione della natura e una continua ricerca della propria identità, al fine di attirare l’interesse dello spettatore. Siamo rimasti particolarmente colpiti dalla sua rappresentazione di tutto ciò che non è umano, da quanta forza e intensità comunicativa possano avere dei paesaggi, delle piante, dei fiori, delle radici. 

Inoltre, abbiamo apprezzato le opere principali del Rijksmuseum che possiede la più grande collezione di dipinti del Secolo d’Oro olandese e una considerevole raccolta di arte asiatica.

Dopo questi tre giorni nella modernissima capitale, ci siamo spostati nella campagna olandese e più precisamente a Nieuw Heeten, una piccola e accogliente cittadina. Abbiamo alloggiato presso il villaggio di Sallandshoeve, immerso nella natura, dove le famiglie trascorrono le vacanze. 

Questo luogo ha fatto da sfondo anche alle nostre lezioni. I temi che abbiamo trattati hanno interessato principalmente il campo economico e dell’imprenditoria; abbiamo parlato della SWOT analysis, un metodo molto utile per chiunque voglia aprire un proprio business, poiché permette di acquisire consapevolezza dei propri punti di forza e debolezza. Quello su cui ci siamo soffermati di più è stato il “Business Model Canvas”. Si tratta di un modello che ciascun imprenditore dovrebbe tenere in considerazione per definire l’identità della sua azienda e i suoi obiettivi.  Abbiamo potuto anche incontrare personalmente dei piccoli imprenditori, quali proprietari di negozi dì souvenirs, negozi di fiori e caffetterie, per cercare di mettere in pratica quello che fino a quel momento avevamo analizzato solo teoricamente.

I pomeriggi, dopo le lezioni, abbiamo visitato alcune città tra cui Deventer dove la nostra insegnante, Turku Eroglu, ci ha guidati; città caratterizzata da una storia che affonda le sue radici nel Medioevo con magnifici monumenti, grandi piazze, musei e un’imponente cattedrale.

La lunga storia della città si poteva percepire anche dai tipici negozi che abbiamo incontrato lungo le sue strade, arricchite anche da gallerie d’arte che hanno contribuito a rendere la nostra visita ancora più interessante e sorprendente. 

Non è stata da meno la bellissima città di Zwolle. Colma di edifici storici e attraversata da numerosi piccoli canali che vanno poi a confluire in uno solo, la città è anche ricca di arte e cultura. Inoltre, vi sono numerosi negozi dove abbiamo fatto shopping e altrettanti ristoranti e caffetterie, in una delle quali abbiamo gustato una buonissima cioccolata calda. La sua amministrazione cittadina dà molta importanza alla sostenibilità: sono numerose le aree verdi, tanto che Zwolle è stata nominata in passato la città più green d’Europa.

Durante la giornata di giovedì non abbiamo sostenuto le solite lezioni: infatti, dopo un viaggio in treno in direzione Sud, siamo giunti a Maastricht, una delle più belle città olandesi, nota per il trattato del 1992 che ha posto le basi per la fondazione dell’Unione Europea. Abbiamo apprezzato naturalmente l’atmosfera che si respirava con il suo innegabile fascino che vive di una eredità storica molto importante. Durante la visita guidata per le strade della città, abbiamo potuto ammirare da vicino le tante chiese gotiche, cattoliche e protestanti, la famosa università e, finalmente, l’affascinante congegno che muove un mulino ad acqua.

Infine, l’ultimo giorno prima della partenza, accompagnati da un altro carissimo insegnante e collaboratore dell’ente, Menno Both, abbiamo fatto una passeggiata per Giethoorn, un magnifico borgo fatato che sembra sfuggire alle insidie del nostro triste tempo e risponde semplicemente ad un bisogno di quiete, di magia e di favola. 

L’ultima sera abbiamo cenato nel nostro ristorante-pub preferito, dove abbiamo gustato delle crocchette tipiche del posto e dei panini che ricorderemo per sempre come i più buoni mangiati in Olanda. 

In quell’occasione, abbiamo ricevuto i nostri certificati, consegnati dal Presidente dell’Ente, la fantastica e sempre disponibile Irene Weerkamp, della quale conserveremo sempre il ricordo della sua dolcezza e bontà.

Infine, il nostro viaggio si è concluso la sera di sabato 8 ottobre tra numerosi e infiniti abbracci. 

Possiamo dire di sentirci arricchiti da questa esperienza sia da un punto di vista umano che da un punto di vista culturale. Infatti, partecipare a questo Erasmus ci ha dato l’occasione di diventare più responsabili, di essere più comprensivi nei confronti delle esigenze degli altri; ci ha aiutato a capire come gestire meglio il nostro tempo e l’importanza di rispettare orari e scadenze. 

È stato anche un modo per stringere amicizie indimenticabili che, ne siamo convinti, continueranno a durare nel tempo poiché instaurate tra persone con passioni in comune e con una grande voglia di far parte di un gruppo unito e coeso.

Infine, è stata indubbiamente un’occasione per scoprire una cultura diversa dalla nostra, di migliorare la conoscenza della lingua inglese mediante un approfondimento del lessico specifico del settore economico di cui altrimenti non saremmo venuti a conoscenza; ma soprattutto, attraverso la visita dei vari musei, abbiamo colto l’occasione per ampliare la nostra cultura e per diventare degli adolescenti più consapevoli delle ricchezze che ci circondano.

Thanks Netherlands, thanks Mattioli!

 

Giorgia Smargiassi 

 Carola Monaco