L’invisibilità

Diventare invisibili può essere divertente, ma poi tutti pensano che tu sia morto e questo l’ho capito dopo un grande episodio, successo anni fa.

Era una domenica mattina, dopo aver fatto colazione andai allo specchio del bagno e, guardandomi con orrore, scoprii di essere diventato invisibile!!! Eppure io mi toccavo più volte e sentivo la mia pelle, ma niente da fare, nello specchio non c’ero.

Andai di sotto, dove c’era mia madre che preparava il pranzo, e le chiesi: – Mamma, cosa c’è da mangiare?- e lei mi rispose: – Il cotechino con le lenticchie, ma dove sei?- Io le risposi abbattuto: – Sono qua!- Lei disse: – Dove?- ma io me ne ero già andato in camera mia.

Per un giorno intero non mi ero fatto sentire e udii la voce disperata di mia madre che diceva a mio padre: – Ma dove è Alex? Dobbiamo chiamare la polizia e denunciare la sua scomparsa!- e mio padre: – Fallo immediatamente – e così chiamarono la polizia e denunciarono la mia scomparsa.

Il giorno seguente c’era la scuola e io mi presentai e feci gli scherzi più assurdi di sempre a tutti quelli che conoscevo, compresi gli insegnanti, ma sembrarono tutti di malumore. 

Il giorno dopo rimasi a casa e feci anche qui gli scherzi più divertenti di sempre, ma anche in questo caso sembravano tutti di malumore. Io sapevo che tutti erano preoccupati per la mia “scomparsa”, ma non ci potevo fare niente. 

I giorni passarono, diventai sempre più triste e mi chiesi perché fossi diventato invisibile. Su questa domanda dalle mille risposte ci rimuginai tanto da non dormire e mi chiesi tante volte quale sarebbe stato il mio destino.

Intanto, le indagini sulla mia “scomparsa” andavano avanti. Vedevo dalla finestra gli elicotteri che passavano tutti i giorni e ai telegiornali dicevano: – Avete visto questo ragazzino? – e io risposi in modo sarcastico: – Sì, io l’ho visto –

Una domenica mattina suonò il campanello, andai a rispondere e il postino mi disse: – Ehi, tu, questa lettera è per te – e poi se ne andò. Aprii la misteriosa lettera che diceva:

Incontro; 17:00; New York, America”.

Rimasi stupito dal contenuto ma, senza perdere tempo, mi imbarcai per  New York.

Erano le cinque esatte, a un certo punto sentii un qualcosa che si muoveva e spuntarono davanti a me una pozione e una lettera che diceva:

“Condividi questa avventura con tutte le persone che conosci e grazie per tutto, Alex”

Non capii, però bevvi subito la pozione inviatami dal misterioso uomo e diventai di nuovo visibile. Ero contento e ritornai subito a casa.

Quando ritornai mia madre e mio padre furono felicissimi di vedermi e raccontai tutto quello che avevo passato. Loro inizialmente non ci credevano, ma, dopo, mi abbracciarono e fecero grandi feste.

Dopo questa misteriosa ma fantastica avventura, mi porto ancora dietro un messaggio:

“A volte, sentiamo di ragazzi che vogliono diventare invisibili e anche noi  vorremmo esserlo, ma, quando lo diventi, vuoi subito uscire dall’invisibilità perché ti senti come morto, anche se non si può cambiare da un momento all’altro questa scelta”.

Cecilia Marfisi, I D Marconi