Il complessato

 

Ho una spina piena di spine nel cervello,

e non c’è chirurgo che la tolga.

Ho chiesto aiuto,

ma le sole derisioni mi hanno accolto;

affranto ho chiesto perdono,

ma il gradito dono non ho ricevuto.

Son io quello che conta i granelli di sabbia perché vuole un numero tondo,

sono io che riordino per la professionalità e poi stravolgo per la naturalezza,

sono io che mi offendo per un complimento,

e sono ancora io che decido di trattarti male e poi piango per averlo fatto.

Quando il sole muore ed io, che fragile mi crogiolo,

pensando quello che avrei dovuto fare prima che accadesse,

san dirmi solo di sbrigarmi per tornare a casa.

Vorrei essere come lui e completare sempre l’obbiettivo senza nemmeno pensarci,

vorrei essere come voi che non esitate prima di agire,

ma i miei arti cigolano e non mi hanno mai dato l’olio.

Vorrei essere come te che mi odi senza mai indagare dell’altro,

vorrei essere come te che mi burli perché non mi comprendi;

e, soprattutto, vorrei essere come te che strappi i cuori e non rimugini.

Ed ecco un’altra volta che mi perdo nei miei pensieri,

s’è fatto notte e piove pure

ma una pacca sulla spalla non vuole arrivare.

Damiano Cassibba 4B Liceo Scientifico-Istituto “G.Carducci“-Comiso [RG]