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I Segreti del Corriere della Sera: cosa si cela dietro le porte delle sede storica di via Solferino?

La classe 4ªd nella sala delle riunioni del Corriere della Sera

Il giorno giovedì 2 febbraio le classe 4ªd e 4ªb del liceo classico Andrea D’Oria, che prendono parte al potenziamento umanistico, si sono recate a Milano presso la storica sede del Corriere della Sera di via Solferino 28. La professoressa Daniela Di Pace ha accolto separatamente le classi e ha seguito gli studenti durante la visita.

In primo luogo la classe ha guardato un video in cui il direttore del quotidiano, Luciano Fontana, parlava del prestigio del Corriere della Sera e della sua lunga storia. Infatti il giornale nacque nel 5 marzo del 1876 e fu fondato da Eugenio Torelli. Il nome del quotidiano deriva dal fatto che l’obbiettivo principale era quello di portare notizie, come un corriere che porta i pacchi, prive di opinioni (secondo il modello inglese) che venivano pubblicate verso sera.

Gli studenti hanno visitato la sede che scelse Luigi Albertini, il quale condusse la testata dal 1900 al 1925, e sotto la sua direzione il Corriere della Sera divenne il giornale italiano più importante. Il celebre giornalista introdusse anche le pubblicità sul quotidiano, come succedeva in Francia, e ne ottenne ottimi guadagni. Oggi gli spazi pubblicitari dedicati sono molti.  La professoressa ha spiegato che quello più costoso è quello sul retro perché possono vederlo anche coloro i quali non leggono le notizie all’interno.

Dai tempi di Torelli sono cambiati molti aspetti e ora il quotidiano non ha più solo una versione cartacea ma esiste un giornale online e una piattaforma chiamata Corriere TV, che informa attraverso i video.

Dopo la breve digressione riguardo alla storia della testata il direttore, attraverso il video, ha raccontato cosa succede ogni giorno nella sede. Alle sette del mattino i giornalisti iniziano a lavorare per prendere parte alla prima riunione un’ora più tardi. Il direttore si siede all’estremità di un lungo tavolo e si cominciano a scegliere le notizie del giorno confrontandosi anche con gli inviati. Largo spazio è lasciato alla corrispondenza da Roma dalla quale provengono le notizie di politica.

In questa prima fase i giornalisti compilano il “timone”: un foglio che, in modo schematico, aiuta a dividere le notizie e le pubblicità negli spazi disponibili. Durante il corso della giornata i giornalisti si raccolgono altre tre volte per aggiornare il timone e progettare la grafica. Quindi si manda in stampa il giornale verso le undici di sera. Dal 2005 per ogni pagina si stampano quattro lastre in alluminio riciclabile di diverse tinte per renderlo colorato.

Terminato il lavoro per il giornale cartaceo c’è chi però non si riposa: online le notizie devono essere sempre aggiornate. Soprattutto con l’aumento dei costi della carta e il grande numero di abbonamenti digitali degli ultimi anni, l’importanza delle notizie sul web cresce sempre più.

Dopo aver visionato il video la classe si è spostata al piano superiore.  Per farlo è passata da uno scalone di marmo con le foto degli scrittori che hanno collaborato con il Corriere. Tra cui i più importanti: Gabriele D’Annunzio, Luigi Pirandello, Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti, Grazia Deledda, Dino Buzzati e Ada Negri. La classe ha anche avuto la possibilità di visitare la sala dove si svolgono ogni giorno le riunioni tra i giornalisti. Al centro c’era il tavolo storico della sede con il piano inclinato come quello che si trovava al Times di Londra, mentre sulle pareti c’erano incorniciate le prime pagine più importanti della storia del Corriere della Sera.

Tornati al punto di partenza gli studenti hanno potuto fare delle domande a Daniela Di Pace riguardo all’organizzazione del giornale e al mestiere del giornalista. Al termine della visita la professoressa ha consegnato un sacchetto con alcune prime pagine storiche, come quella sulla promulgazione delle leggi razziali.

La visita è stata breve, ma ha permesso alle classi di entrare in un mondo sconosciuto tramite uno dei giornali più celebri d’Italia.

Agnese Campus 4d