Il futuro “oltre il ponte”

Il messaggio di Italo Calvino partigiano “Santiago” raccontato da Giordano Bruschi, partigiano “Giotto” agli studenti del liceo D’Oria.

a cura di Andrea Malusel e Filippo Montalto, classe 5G

 

“Forse non farò cose importanti, ma la storia è fatta di
piccoli gesti anonimi, forse domani morirò, magari
prima di quel tedesco, ma tutte le cose che farò prima
di morire e la mia morte stessa, saranno pezzetti di
storia, e tutti i pensieri che sto facendo adesso
influiscono sulla storia di domani, sulla storia di
domani del genere umano.”

Italo Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno, 1947

Il 15 ottobre 2023 si è celebrato il centenario della nascita di Italo Calvino, non solo uno dei più importanti letterati italiani del XX secolo, ma anche un giornalista, un politico, un partigiano. Un uomo eccezionale ricordato con grande stima e affetto da coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Tra questi Giordano Bruschi, testimonianza vivente della Resistenza, ha incontrato le classi quinte del liceo D’Oria per raccontare il proprio rapporto con il celebre autore, da lui incontrato di persona grazie al suo comandante di reggimento partigiano.

Giordano Bruschi partigiano “Giotto”
incontra gli studenti del Liceo A. D’Oria
mercoledì 22 novembre 2023

Italo Calvino proveniva da una famiglia particolare: il padre, Mario, e la madre, Eva Mameli, furono tra i pionieri  nello studio delle coltivazioni esotiche. Viaggiavano continuamente per studiare nuove colture,
e Italo Calvino nacque all’Avana, nel sobborgo di Santiago de las Vegas, il 15 ottobre 1923.
 Proprio a queste origini “latine” è dovuta la scelta del nome da partigiano “Santiago”. 
Nel 1942, mentre frequentava la facoltà di agraria, Calvino venne a contatto con l’ambiente antifascista  attraverso
 le celebri figure di Piero Calamandrei, autore
di Uomini e città della Resistenza. Discorsi, scritti ed epigrafi, e Teresa Mattei, partigiana e donna di grande carisma.

A seguito dell’uccisione da parte dei fascisti del giovane medico comandante partigiano
Felice Cascione, Calvino aderì alla Resistenza nel 1944, unendosi alla divisione d’assalto
“Garibaldi”. All’esperienza nella Resistenza e alla “definizione” della memoria di quest’ultima
Calvino dedicò in particolare il romanzo Il sentiero dei nidi di ragno (1947) e la raccolta di
racconti Ultimo viene il corvo (1949), scritti giovanili che presentano già alcune delle
peculiarità essenziali dello stile dell’autore e che rappresenteranno sempre per lo stesso
Calvino punti imprescindibili della sua produzione.
Il canto Oltre il ponte, scritto nel 1959 e dedicato alla figlia Giovanna, racconta la Resistenza
in versi, concentrandosi su quello che ne fu il più profondo motore, e il senso umano più alto:
la speranza, prima di tutto dei giovani, che nella lotta vedevano la prospettiva futura di un
mondo migliore, in cui avrebbe dominato l’amore, nel senso più ampio in cui il termine può
essere inteso. La Resistenza diventa quindi una esperienza di maturazione, di
consapevolezza, e il ponte da conquistare con le armi diventa il simbolo di tutto ciò che deve
essere superato per portare l’umanità al suo riscatto.

“Avevamo vent’anni e oltre il ponte
oltre il ponte che è in mano nemica
vedevam l’altra riva, la vita
tutto il bene del mondo oltre il ponte”

Calvino fu un grande pensatore. All’alba della Liberazione, si pose una domanda cruciale
“Quello che abbiamo fatto resterà?” Chi, insomma, avrebbe tramandato i valori per cui tanti
giovani avevano dato la vita? La risposta a questa domanda vive negli occhi di Giordano
Bruschi, partigiano “Giotto”, così come negli occhi delle nuove generazioni che ricevono,
dandole nuova vita, la testimonianza del miracolo di migliaia di giovani che, rischiando e
perdendo la propria vita, fecero una scelta, consapevole e soprattutto libera, di lotta contro le
ingiustizie della società in cui vivevano.