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In Sala Aldo Moro, ultimo appuntamento della 25esima edizione del Festival della Scienza Ad/ventura

“Non lasciare tracce che il vento non possa cancellare, non adagiarti sui passi compiuti, non lasciarti trattenere, divaga per altri sentieri, rimettiti in cammino per cercare ancora”,  disse Bruce Chatwin tempo fa, citazione che tutt’oggi è ancora attuale. 
Questo rimando indica che non dobbiamo poggiare i nostri passi con sicurezza su altre tracce, che siano profonde o lievi. In fondo, cos’è che non cambia? Nella nostra realtà tutto è in divenire, soprattutto la scienza, che è sempre in evoluzione. 
Pertanto, nel convegno del 20 gennaio, a cura di Loredana Eventi e occasione di chiusura della 25esima edizione del Festival della Scienza Ad/ventura, il pubblico ha potuto approfondire, attraverso dei professionisti, le tante sfumature legate all’alcol, in particolare al vino, partendo dalla pura scienza fino agli effetti e alle conseguenze. 
Il tutto è stato moderato da Federico Cosenza, direttore di Vastoweb, che ha conversato, con i relatori presenti, sul tema dell’incontro dal titolo “Un sorso per la salute”
Pur esercitando lavori differenti, gli ospiti hanno aperto uno scorcio sull’ampio mondo dell’alcol.
L’ingegnere e fondatore della cantina Vini del Golfo, Alessandro Roselli, cresciuto fin da piccolo tra i vigneti e la produzione di vino,  ha raccontato della sua esperienza personale e di come, non da molto, sia entrato a far parte e a condurre l’azienda di famiglia. 
A partire dalla raccolta dell’uva ogni passaggio è seguito con cura e tracciato fino all’imbottigliamento e alla vendita del prodotto, un prodotto particolare, dal nome Terre Del Tosone, che affonda le sue radici nel territorio Abruzzese che ogni giorno cresce d’importanza grazie al suo valore culturale.
 
Roberto Casaccia, biologo nutrizionista, ha invece messo in evidenza come il settore del vino sia molto vicino alla scienza. Riprendendo le sue conoscenze di ricercatore e divulgatore, ha illustrato gli studi scientifici a riguardo. Essendo la scienza sempre in evoluzione, l’opinione scientifica, attraverso la ricerca, ha fatto molti passi avanti, fino a cambiare, nel tempo, completamente.
Viene citato il “paradosso francese”, poiché negli anni ’90, il tutto dimostrato statisticamente, la Francia, nazione con elevato consumo di vino e di grassi, è stata, tra le diverse nazioni, quella meno soggetta al problema delle malattie cardiovascolari. Nel tempo, lo studio scientifico è progredito arrivando a ritenere che un uso sconsiderato del vino e dell’alcol in generale, possa sì ridurre lo stress ossidativo, ma anche aumentare di molto i rischi, soprattutto nel campo delle malattie cardiache.
Oggi la CREA (Centro di ricerca Alimenti e nutrizione) riporta come le bevande alcoliche debbano essere bevute il meno possibile, seguendo dei parametri. Dunque, un adulto sano e normopeso, durante i pasti, può assumere una porzione d’alcol che, nel caso del vino, corrisponde ad un calice. Casaccia cita inoltre un insegnamento ricavato da Ippocrate il quale affermava “Il vino è cosa straordinariamente appropriata all’uomo se, nella salute come nella malattia, si amministra con giudizio e giusta misura”.
 
Continuando sulle tracce di questo percorso, la parola è passata a Marilena La Palombara, psicologa e psicoterapeuta, che ha illustrato un altro aspetto: la dipendenza.
Non ha mancato di sottolineare che il vino è intrinseco nella cultura mediterranea: una tradizione che nasce nel passato, fino a continuare oggi ad unirci e a permetterci di condividere momenti di convivialità.
Riprendendo da questo concetto, ha evidenziato come l’alcol assunto da soli o in momenti di difficoltà possa essere già un avviso su quel che potrebbe accadere in seguito.
Oggi, purtroppo, è stato rilevato che i ragazzi iniziano ad assumere alcol da un’ età sempre più inferiore e che, essendo condizionati dagli altri, non riescono ad individuare i segnali di allerta.
A questo proposito è stato chiamato, ad esporre la sua esperienza, Enzo Mucci, presidente della Croce Rossa, che in quanto tale si è trovato più volte, soprattutto durante periodi di festa o presso le discoteche, ad assistere giovani che avevano superato di molto il tasso alcolemico. 
Data la situazione, da anni la Croce Rossa ha iniziato a tenere campagne di sensibilizzazione, con buoni esiti, al fine di evitare un’ assunzione eccessiva di alcol
Così, con uno sguardo ai giovani, si è concluso l’ultimo convegno della venticinquesima edizione del Festival della Scienza Ad/ventura che, anche quest’anno, ha coinvolto l’intero territorio vastese, a partire dalle scuole fino ad arrivare ai tanti luoghi del centro storico. Attraverso convegni, laboratori, teatro, progetti, mostre, concerti, ha permesso a tutti i fruitori di venire a contatto con i più diversi campi e con i temi più disparati, tutti uniti sotto la voce “Tracce”.
 
Giulia Tiranno