TRAGICI INCIDENTI

Abbiamo delle serie responsabilità quando ci mettiamo alla guida di un mezzo sulla strada, non solo verso noi stessi ma anche verso gli altri. Una responsabilità non è mai da prendere alla leggera. Questo ci raccomanda la riflessione di Nicole Urzì, della classe IV AT Istituto Tecnico Settore Economico, del Secondo Istituto di Istruzione Superiore “A. Ruiz” di Augusta, che ha conquistato il quinto posto ex aequo con la compagna Chiara, al concorso “Salviamoci la vita”.

È purtroppo diventata una consuetudine dolorosa leggere articoli di giornale che danno la notizia di qualche giovane vita stroncata sulla strada. Al giorno d’oggi, la grande maggioranza degli incidenti gravi e mortali è dovuta principalmente ad un eccesso di velocità, alla guida pericolosa, al mancato rispetto della precedenza e, infine, la causa di morte più diffusa, all’assunzione di alcol e sostanze stupefacenti. Ciascuno di noi può essere un potenziale killer nel momento in cui ci mettiamo a bordo del nostro mezzo e tendiamo ad accelerare, perché in ritardo per arrivare al lavoro, a scuola o ad un appuntamento.

Accade anche di avere delle giornate che non vanno nel verso giusto: in questo caso, l’accumulo di nervosismo ci spinge a premere forte l’acceleratore, causando così incidenti stradali, dove a rimetterci la vita sono spesso pedoni o persone prudenti alla guida.

Le vittime della strada sono per lo più ragazzini dai quattordici ai ventitré anni, non mancano ovviamente persone adulte che lasciano la loro pelle sull’asfalto. Per quanto la strada in sé possa essere pericolosa, perché, in Italia, è ormai la normalità vedere strade in pessime condizioni, prive di luce e con buche pericolose, credo sia giusto cercare altrove le cause che portano a questi eventi dolorosi.

Secondo me bisognerebbe approfondire l’educazione stradale a partire dalle scuole primarie. La macchina è un’arma e i giovani alla guida di essa sono come bambini che non percepiscono il pericolo.

La notizia della tragica morte di due giovanissimi ragazzi della mia città mi ha particolarmente colpita. Un tragico episodio accaduto ormai quasi un anno e mezzo fa ma difficile da dimenticare. Ci penso ogni giorno, penso a quanto sia ingiusta la vita. Giuseppe e Gabriel, due ragazzi solari, pieni di vita. Si trovavano a bordo di un’auto, erano diretti ad una serata in discoteca, “una serata diversa”, che purtroppo non hanno mai vissuto a causa del forte schianto contro il guardrail che ha stroncato la vita dei due ragazzi, amici di tutti noi.

Da non dimenticare, purtroppo, anche tutte le altre giovani vittime della strada. Sono veramente molti i ragazzi che lasciano questo mondo a causa di incidenti stradali, come Claudia, una ragazzina di tredici anni, appena entrata nel periodo più bello di tutta la vita, l’adolescenza. Claudia stava facendo ritorno a casa attraversando le strisce pedonali, felice perché l’indomani avrebbe cominciato il primo giorno di scuola superiore, una realtà indimenticabile per tutti noi, tranne che per Claudia, una realtà infranta, perché è stata travolta dalla macchina guidata da un conducente in stato di ebbrezza.

Tutti noi possiamo essere Giuseppe, Gabriel, Claudia, Martina e qualunque altro nome del vasto elenco di giovani vite spezzate dalla strada. Tutti noi dovremmo essere lucidi alla guida di qualsiasi mezzo, anche quelli definiti “giocattoli”, come i monopattini e la bicicletta, perché in un batter d’occhio potremmo trovarci stesi a terra privi di vita.

Nonostante i tragici incidenti accaduti, molti non hanno ancora capito il sacrificio di questi ragazzi andati via troppo presto. Vedo ancora persone sfrecciare a una velocità assurda con auto o moto. Vedo ancora ragazzi assumere alcool con la consapevolezza di mettersi alla guida per fare rientro a casa a fine serata. Ci sono ancora ragazzi presuntuosi che credono che la strada sia tutta loro, che non si fermano ai grandi e visibili stop davanti a loro.

Il mondo è un posto brutto, dove per mettere in evidenza se stessi bisogna sfrecciare con i propri mezzi nei dintorni delle piazze frequentate da noi ragazzi, rischiando di investire i pedoni che attraversano la strada.

In conclusione, sono convinta che tutto questo si possa evitare a patto di guidare in modo responsabile, ma è anche vero, a mio parere, che siamo tutti nelle mani del destino.

 

Nicole Urzì 4AT