Finirà prima o poi?

La Costituzione ripudia la guerra sia come strumento di offesa contro altri popoli, sia come mezzo per risolvere le controversie con altri Stati, resta salvo, però, il ricorso alla guerra come strumento di legittima difesa. In sostanza è consentito il ricorso alla forza militare per respingere un attacco, mentre è vietata la guerra di aggressione.

La guerra è brutalità, distruzione, morte, sopraffazione e le conseguenze sono devastanti. E’ un mezzo abominevole che i potenti hanno da sempre utilizzato per raggiungere i propri scopi. Sui libri di scuola si racconta dei conflitti passati, come di un qualcosa lontano, con vecchie fotografie e con approfondimenti di educazione civica sull’importanza della Pace tra i popoli, come se la guerra fosse un ricordo appartenente al passato. Eppure ancora oggi in tutto il mondo ci sono conflitti armati: la guerra di Gaza o Israelo-palestinese, la guerra russo-ucraina, il conflitto in Afghanistan, la guerra civile in Myanmar, la crisi dello Yemen e il Conflitto del Tigray in Etiopia.

Le grandi potenze utilizzano una logica basata su alleanze militari, minacce nucleari, corsa agli armamenti eppure inneggiano alla Pace. Questa logica, “diabolica e perversa”, come l’ha definita Papa Francesco, è già un fattore che contribuisce ai conflitti e alle guerre, dunque un vero e proprio potenziale attentato alla Pace. Le vere vittime inconsapevoli sono le persone comuni, figli, madri e padri, che vedono sfumare le proprie vite, tra dolore e paura. Gli occhi dei bambini che vivono queste realtà esprimono l’orrore, il dolore e la morte nel cuore. La guerra c’è stata nel passato, c’è nel nostro presente e… nel futuro?

 

Bianca Barbaro