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Iris Apfel icona assoluta della moda dell’ultimo decennio

Imprenditrice, interior designer, starlet della terza età (come gli piaceva definirsi) nonché icona assoluta della moda dell’ultimo decennio. È questo il retaggio che è toccato a quella giovane ragazza nata il 29 agosto 1921 ad Astoria.

Figlia unica di Samuel Barrel (la cui famiglia possedeva un’azienda di vetri e specchi) e sua moglie Sadye Barrel, originaria della Russia, proprietaria di una boutique di moda (entrambi ebrei). Cresce in una fattoria, ma comincia fin da subito nell’esplorare quella grande città. A Manhattan si innamora del quartiere Greenwich Village e dei suoi negozi di antiquariato dei quali diventa una cliente fissa.

Compie studi di storia presso l’università di New York e l’accademia d’arte dell’università del Wisconsin-Madison. Da subito ha inizio la sua carriera presso la rivista Women’s Wear Daily, da molti definita come “la bibbia della moda”. Il suo stile eccentrico e sopra le righe la fanno subito contraddistinguere nel suo lavoro ma ciò non le impedisce di trovare l’amore e di convolare a nozze il 22 febbraio 1948, all’età di 27 anni, con Carl Apfel. 

Due anni dopo, nel 1950, i coniugi decidono di osare avviando un loro sodalizio, la Old Wild Weavers specializzata in tessuti da arredo. L’azienda collaborerà con il Metropolitan Museum di New York per il restauro di tessuti antichi. Nel frattempo la coppia si dedicherà, in quanto interior designer, al rinnovamento dell’arredo della Casa Bianca per nove presidenti (Truman, Eisenhower, Kennedy, Johnson, Nixon, Ford, Carter, Reagan e Clinton). Ma non solo, si fideranno del loro giudizio gli architetti di star come Greta Garbo, Montgomery Clift e Estèe Lauder.

Col passare degli anni la passione di Iris per la moda non fa che crescere evolvendo con lei, come afferma una delle sue più famose citazioni “lo stile è personalità”. E così, come progredisce la sua personalità peculiare, lo stesso fanno i suoi abiti e gioielli, le sue stampe colorate e i suoi occhiali da vista enormi.

Il suo stile sfiderà il minimal continuamente ma senza strafare, il suo eccesso è proporzionato, preciso e non ridondante. Se si osserva la sua figura non si pensa a un qualcuno di sconclusionato ma ad una donna di grandissimo gusto e stile. Ha una capacità davvero rara nel riuscire ad abbinare bijoux da 2$ a preziosi d’antiquariato.

“Osare e sperimentare non nuoce mai, se sbagliate va bene uguale, sono solo vestiti, non verrà la polizia della moda per sbattervi in galera”.  

“Un giorno qualcuno mi ha detto: non sei carina e non lo sarai mai, non importa hai qualcosa di più, hai stile”.

Nel 2005 Harold Koda (curatore del Costume Institute del Met) decide di dedicare una mostra ai suoi gioielli, ai quali si accostano 300 dei suoi capi d’abbigliamento. Intitolata “Rara avis: the irrevent Iris Apfel”, la mostra si tiene al Metropolitan Museum of Art di New York. Ha così successo che viene riproposta presso il Norton Museum Art di West Palm Beach, al Nassau Country Museum of Art sempre a New York e al Peaboy Essex Museum di Salem (Massachusetts).

In breve si è ritrovata nel complicato ruolo di icona dello stile: intervistata da decine di riviste, autrice di una collezione low-cost ispirata ai suoi gioielli, venduta e prodotta in tv da HSN e consulente di Yoox per una linea di gioielli vintage.

Verso il 2010 Albert Maysles ha realizzato un documentario su di lei e il marito. “iris” verrà presentato al New York Film Festival nel 2014 e nel 2015 debutterà in sala. Purtroppo, Carl si spegnerà poco prima della Première il 1° agosto 2015 (dopo 67 anni di matrimonio). La Apfel non smetterà mai di amarlo, dedicandogli la sua autobiografia “Iris Apfel: accidental icon” ( icona per caso). Pubblicata nel 2019 in poco tempo diventa un best seller.

“Mi chiedono spesso consigli sullo stile, ma non posso fornire formule. Quello che sta bene a una persona non è adatto ad un’altra. Lo stile non si compra non si impara è questione di DNA, l’errore peggiore è essere la fotocopia di un altro. Lo stile non è cosa indossate ma come lo indossate”.

Oggi la definiremo una “perennal”, ovvero una donna senza età, al passo con i tempi, nonostante accetti il tempo che passa. Le perennal sono le donne che osano e spesso rimangono come sono, che non ricorrono a interventi estremi per sentitisi fisicamente più giovani. Sono giovani dentro e si accettano per come sono, anzi vanno fiere delle proprie rughe mostrandole con orgoglio. 

Il suo arrivo su social, come Instagram, fa accrescere ancora di più il numero dei suoi fans, soprattutto tra i più giovani. Entrando nel suo profilo, che ad oggi conta settecentomila follower, il primo impatto è un miscuglio di colori accesi che la rappresentano perfettamente, e la bio con la sua celebre frase “More is more & less is a bore” e il suo hashtag “#IrisYourCloset” invitano gli utenti a vestirsi secondo i principi dell’Iris-pensiero.

A tutto ciò si aggiungono vari progetti e presentazioni con agenzie e musei. Spot pubblicitari, come quello sull’automobile DS3 del 2016 e spezzoni di una vita fuori dal normale, di cui potevano godere le persone che la seguivano appassionatamente sulle storie ig.

Nel 2019 firma un contratto con la nota agenzia di modelle americane IMG Models.  Gli venne dedicata una barbie. Ottenne una cattedra all’Università di Austin, in Texas, dove per anni ha insegnato moda.

Purtroppo, il 1° marzo 2024, all’età di 102 anni, i suoi occhi si sono chiusi per sempre, quegli occhi che ci hanno regalato sicuramente una prospettiva fuori dal comune.

Forse dovremmo tutti prendere esempio da lei, perché è quando osiamo con coraggio che scopriamo pezzi nuovi della nostra identità e solo così possiamo vestirla bene, indossarla con stile.

“Quando invecchi non diventare noioso, non smettere mai di essere audace e di divertirti, scatenati! Goditi ogni minuto ora e domani; e fregatene delle rughe perché sono un segno distintivo del coraggio. sii curiosa, se non sei interessata non puoi essere interessante”.

Riccardo Abate