Rovente solitudine

 

La canicola di luglio mi accarezzava il volto,
il sole allo Zenith arroventava la strada sotto di me. Il silenzio rimbombava nelle mie orecchie, si udiva solo in lontananza il latrare di qualche cane abbandonato a se stesso su un balcone ardente. Cammino lungo una strada deserta, inondata da un’afa che riesce a soffocare persino il respiro. L’intero quartiere è silenzioso… silenzio, quiete o tormento? Si sa, la solitudine è il male dell’uomo, perché lo lascia da solo, non lo protegge davanti ai suoi stessi pensieri, lo costringe a riflettere. La solitudine in se stessa non è cattiva, sono i pensieri che porta a costituire il problema. Perché non appena si è soli si inizia a pensare, al passato, al futuro, a rimorsi, a preoccupazioni…
Cammino per questa strada desolata, senza meta, da sola con i miei pensieri.

Emanuela Guccione III A liceo classico Istituto “G. Carducci” Comiso (RG)
3ªAc –
Istituto G. Carducci – Comiso