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Due fenomeni psicologici misteriosi: il DéjaVu e il JamaisVu

Almeno una volta nella vita ci è capitato di vivere un momento, visitare un posto e percepire di averlo già vissuto, di averlo già visitato, anche se per certo non ci siamo mai stati prima. Questo è il cosiddetto “déja vu”, etimologicamente “già visto”. Il déja vu è una paramnesia, nonché un fenomeno psichico caratterizzato da una dispercezione di uno o molteplici ricordi.

Nella maggioranza dei casi, il déjà vu è caratterizzato da un forte senso di familiarità in dicotomia alla  consapevolezza che questo avvenimento non corrisponda realmente ad una esperienza vissuta. Da qui si origina un senso di “soprannaturalità” o “misteriosità”, così l’esperienza è attribuita ad un sogno.
In alcuni casi invece c’è una ferma sensazione che l’esperienza sia “genuinamente accaduta” nel passato. 

Negli ultimi anni, il déjà vu è stato oggetto di vari studi ed esperimenti psicologici e neuropsicologici. La spiegazione più accreditata, secondo gli scienziati di questi campi, è che il déjà vu non è un atto di “precognizione” o di “profezia”, ma è in realtà un’anomalia della memoria che ci fa pensare di ricordare un’esperienza falsa. 

Secondo Freud, il padre della psicoanalisi, il desiderio inconscio e celato non è altro che una proiezione della nostalgia del passato.

Studi neurologici ipotizzano che il déjà-vu sia originato da una connessione tra due zone del lobo temporale del cervello, ovvero la neocorteccia temporale e l’ippocampo, le due aree temporali sede della memoria. Nel déjà-vu, l’ippocampo, che conserva i ricordi già vissuti, si collega erroneamente alla neocorteccia nella percezione dello spazio, bollando un luogo o un incontro vissuti al momento come qualcosa di apparentemente già vissuto. 

Il Jamais vu

Si sperimenta quando qualcosa di quotidiano ci sembra improvvisamente sconosciuto o privo di senso.

Ripetere un gesto innumerevoli volte e consecutivamente, o osservare un oggetto intensamente e a lungo, può causare un mutamento o la totale perdita del suo significato per il soggetto, che secondo i ricercatori si associano ad una sensazione di jamais vu. Secondo alcuni studi, questo è un atto che fa il nostro cervello per eludere una situazione che sta diventando troppo ripetitiva, infatti il nostro sistema cognitivo si è sviluppato per rimanere flessibile e attento, ed è quindi intrinsecamente portato ad evitare situazioni meccaniche da automa.

                                       Sara D’Annunzio